Negli ultimi quattro anni la Genova calcistica è entrata in crisi, due retrocessioni in Serie B per Sampdoria e Genoa, ora ultime in classifica. Ecco l’analisi del Post
La Genova calcistica, in questi primi mesi della stagione 2025/26, non se la passa per niente bene. La Sampdoria è ultima in Serie Bkt con 7 punti su 11 partite, il Genoa è nella stessa posizione in A con 3 lunghezze ottenute in 9 sfide giocate. Ma la verità è che da anni, ormai, le squadre genovesi non se la passano benissimo.
E questo emerge anche dall’analisi de Il Post, che ha preso in esame le stagioni degli ultimi 25 anni. Dove ci sono stati alti e bassi per rossoblù e blucerchiati, ma dal 2012 (anno in cui la Sampdoria è tornata in A dopo un anno di B) al 2022 entrambe hanno vissuto anni relativamente tranquilli, con difficoltà ma anche con qualificazioni a competizioni europee (la Sampdoria nell’annata 2014/15 che prese il posto del Genoa in Europa League, perché privo di licenza Uefa).
Poi, dal 2022, tutto è precipitato. Prima con la retrocessione dei genoani (il famoso rigore di Mimmo Criscito ed Emil Audero che para sotto la Nord), poi con quella dei blucerchiati l’anno dopo, contemporanea alla risalita dei rivali cittadini dalla B alla A. Ma, come scrive Il Post, i guai derivano prima di tutto da una confusa gestione societaria:
All’origine di questi risultati sportivi sta, in entrambi i casi, una confusa gestione societaria. Negli ultimi quattro anni il Genoa ha avuto tre proprietari diversi. Nel 2021 Enrico Preziosi (fondatore dell’omonima azienda di giocattoli) vendette la squadra, molto indebitata, al fondo statunitense 777 Partners. Dopo due anni molto ambiziosi, 777 Partners fallì e alla fine del 2024 (cioè durante la scorsa stagione) l’imprenditore rumeno Dan Șucu divenne il nuovo proprietario di maggioranza del Genoa. Per ora questa cessione non sembra aver avuto un rilevante effetto positivo. I debiti del Genoa si sono abbassati ma rimangono alti e quest’estate la squadra ha venduto due dei suoi giocatori migliori – il belga Koni De Winter al Milan e il nigeriano Honest Ahanor all’Atalanta – senza rinforzare notevolmente la squadra
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La Sampdoria, in questi ultimi tre anni, se l’è passata peggio del Genoa. In ordine: un rischio fallimento dopo la gestione Ferrero, sventato dall’intervento di Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi. Una retrocessione in Serie B. Poi una retrocessione in Serie C (la prima nella storia) sventata per il caso Brescia che ha concesso di rigiocare i playout. E le cose non sono cambiate nel campionato in corso. Scrive ancora Il Post:
Soprattutto dalla scorsa stagione la nuova proprietà si mostrò molto ambiziosa. Pur rispettando i limiti imposti dalla situazione finanziaria di una società non ancora del tutto stabile, la Sampdoria prese i migliori attaccanti della precedente stagione di Serie B e la somma degli stipendi dei giocatori e dell’allenatore era la seconda più alta di tutto il campionato. Eppure la stagione andò malissimo, con molti cambiamenti a stagione in corso. Furono soprattutto i problemi del Brescia più che i meriti della squadra ligure, insomma, a evitare alla Sampdoria la retrocessione in Serie C. Anzi, la gestione societaria sembrava davvero confusa. Chi segue le questioni della Sampdoria, l’anno scorso accusava spesso i dirigenti di non rispettare i propri ruoli
Sono cambiati sei allenatori, tanti giocatori, anche qualche dirigente ma non i risultati in casa Sampdoria. E da quattro anni, ormai, la Genova calcistica sta passando un momento complicato. Il Genoa ha cambiato ora ds e allenatore, sperando di invertire la tendenza. Una cosa che aspettano anche i sampdoriani ormai da molto tempo.



