Il vice-presidente dell’Aic Umberto Calcagno ha ribadito la posizione dell’associazione sul taglio degli stipendi e ha attaccato la Lega
Umberto Calcagno, ex giocatore e campione d’Italia con la Sampdoria, ora è il vice-presidente dell’Associazione Calciatori. In virtù di questa carica è intervenuto per parlare del tema, caldissimo, del taglio degli stipendi: “Il comunicato della Lega non ci è piaciuto. Sembrava uno spot“.
Calcagno ha le idee chiare in merito alla questione stipendi: “Tutti hanno dato la loro disponibilità e i giocatori sanno che devono fare la loro parte. Per questo il comunicato della Lega ci è sembrato uno spot. Come ha detto anche Messi tocca ai presidenti tutelare i calciatori”.
L’ex blucerchiato conferma come starà alle società stabilire come, eventualmente, agire nelle decurtazioni: “La Juventus si è mossa per prima e ha dato un segnale. Ogni club, però, si muoverà in modo diverso e anche all’interno delle stesse squadre si affronterà caso per caso. Ci saranno soluzioni diverse”.
Gli stipendi, però, non sono l’unico problema del calcio italiano: “Questa crisi può essere l’occasione per far partire diverse riforme, come quella sulla sperequazione delle risorse per ciascun club e non solo. Stiamo lavorando con la Lega Pro per un fondo di solidarietà verso quei calciatori che non hanno un grande stipendio. La Serie A non ci sta aiutando”.
Da ex della Sampdoria tricolore, Calcagno chiude con un ricordo di Paolo Mantovani, che ieri avrebbe compiuto 90 anni: “La sua Sampdoria è stata una scuola di vita, fin dalle giovanili. Nel calcio di oggi si sarebbe sentito a disagio, ma ne sarebbe venuto lo stesso fuori”.