La Sampdoria perde ancora a Cagliari: 2-1 per i sardi, che accedono agli ottavi di finale di Coppa Italia. Fatale il massiccio turnover voluto da Ranieri. La difesa balla, Caprari e Maroni deludono. Gabbiadini entra 10 minuti e segna al primo pallone utile.
Solo 6 giocatori su 22 erano in campo anche nella partita di campionato di lunedì, normale che sia un’altra storia, un’altra partita.E così è, ma non è un cambiamento positivo per la Sampdoria. Va bene un po’ di turnover in vista della cruciale partita di domenica contro il Parma, ma una Samp ( e un Ranieri) così arrendevoli fanno davvero rabbia. Tanto valeva mandare in campo i ragazzi della Primavera e risparmiare la seconda trasferta in Sardegna nel giro di 4 giorni.
Pronti via, al primo affondo sembra di essere al minuto 96′ di lunedì: Cerri fa secchi Murillo e Chabot e supera di testa Audero, ancora una volta. Al settimo minuto Samp già sotto. Timida, impacciata e smarrita. Mancano i titolarissimi, ma da Caprari e Maroni ci si aspetta molto… E invece: qualche tiro fuori, qualche tiro che Olsen controlla con facilità assoluta. Anche Capitan Linetty e Leris si affacciano nell’area avversaria, ma senza far paura.
Dietro si balla invece: Murillo, Chabot e Ferrari non sembrano nemmeno atterrati in Sardegna, in una parola: disastrosi. Tutto facile per il Cagliari, neanche fosse la partitella del giovedì.
In qualche modo il Doria resta a galla e contiene il passivo. Ma la sensazione è che il Cagliari possa colpire quando vuole.
Nell’intervallo entra Regini per Ferrari. Ma la sostanza non cambia: anzi, i padroni di casa raddoppiano. Ragatzu (con tutto il rispetto, non Higuain…) brucia Chabot e infila ancora una volta Audero.
Sotto di due goal, qualcosa si muove nell’orgoglio dei ragazzi di sir Claudio. Capitan Linetty suona la sveglia e inizia a cannoneggiare da lontano e impegnando Olsen più seriamente. Ma ancora il letargo dei compagni persiste: Caprari accenna ad una reazione, ma è davvero impalpabile.
Al 62’ esce Maroni ed entra Rigoni, altro giocatore chiamato alla riscossa. Il neo entrato ci prova subito: dentro un bel cross per Leris, ma Olsen è attento. Caprari prova a lasciare il segno su punizione, ma anche qui non va. Il numero 17 lascia spazio a Gabbiadini. Le squadre sono già con la testa alla doccia calda, ma non Manolo, non vuole fare la comparsa: 87esimo, raccoglie un lancio perfetto di Vieira, scatta sul filo del fuorigioco, controlla e supera il portiere rossoblu. Adesso la sveglia suona davvero, ma è tardi.
Un minuto dopo ci riprova Vieira, ma Olsen si salva in angolo. Al 93’ l’ultimo ad arrendersi è ancora Gabbiadini, ma il tentativo finale non porta a nulla. Il rammarico cresce perché alla fine la qualificazione era alla portata, più di quanto si potesse pensare alla vigilia. E con Gabbiadini in campo per un tempo, agli ottavi contro l’Inter ci sarebbero i blucerchiati.
Anche quest’anno salutiamo la Coppa Italia, l’unico trofeo cui possiamo realmente ambire. A patto di scendere i campo e giocare 90 minuti.