Un gruppo di ultras del Brescia si è recato a Roma per protestare contro Cellino: striscioni davanti alla sede della Figc
Il clima nella tifoseria del Brescia è rovente. Da un lato la preoccupazione, l’ansia per il deferimento e la possibile retrocessione in Serie C, dall’altra la stanchezza e la rabbia per Massimo Cellino. I sostenitori lombardi vorrebbero che il presidente vendesse il prima possibile, un sentimento, peraltro, condiviso dallo stesso Cellino. Il quale, a Brescia “non metterà più piede” e “ormai si sente un ex”, com affermato qui (Brescia, l’attacco di Massimo Cellino: piano inventato per salvare la Sampdoria).
Un gruppo di ultras, come raccontato dal Corriere della Sera, ha fatto 1.200 kilometri per andare a Roma, nella notte, davanti alla sede della Figc. Un’andata e ritorno per ribadire che “Cellino deve andarsene”. Sugli alberi di via Campania a Roma sono apparsi due striscioni: “Cellino Vattene” e “Cellino bullo”.
Diego Piccinelli, portavoce del gruppo di tifosi del Brescia, ha rilasciato dichiarazioni importanti:
Ha accusato di mediocrità Brescia e la sua piazza, dimenticandosi che abbiamo una storia importante. Siamo qui per esprimere il nostro pensiero, quello che non è mai stato considerato nonostante avrebbe evitato tanti problemi e mantenuto quel tessuto sociale e passione che si era creata negli anni, ma che adesso è totalmente disintegrata.
Brescia, la rabbia dei tifosi contro Cellino
Brescia, viaggio degli ultras fino a Roma: Cellino Bullo! Noi abbiamo dignità
Le accuse verso Cellino sono diverse. I tifosi ritengono che il presidente, che sta cercando di vendere il club, abbia fatto scelte solo per il “tornaconto economico” e rimarcano il fatto che “invece di acusarci di mediocrità, dovrebbe imparare dalla dignità dei tifosi bresciani”:
Qualsiasi cosa accada non c’è nulla da festeggiare. Non lo abbiamo fatto due anni fa quando siamo stati ripescati ai danni della Reggina, non lo faremmo oggi nei confronti della Sampdoria. Le conseguenze delle scelte dissennate fatte dalle proprietà di queste squadre di calcio ricadono sempre e solo sui tifosi. La nostra solidarietà, al massimo, è per loro