Il Comune di Brescia ha notificato una lettera di accertamento per il pagamento di 776mila euro per l’IMU del Rigamonti a Massimo Cellino
Ancora problemi per Massimo Cellino. Il presidente del Brescia, che in estate tanto si era speso contro la Sampdoria contestando la possibilità di fare certe operazioni di mercato da parte della squadra di Matteo Manfredi, ha un contenzioso aperto con il comune lombardo. Un contenzioso dovuto alla lettera di accertamento per il pagamento di IMU e TASI arrivata alle rondinelle.
Brescia ha notificato gli avvisi di accertamento per le tasse dello stadio Rigamonti per un totale di 776.947 euro. Una cifra importante, da cui, però, sta nascendo una querelle legale, con la società che ha risposto con un lungo comunicato:
La Società Brescia Calcio comunica che, nonostante un folto contraddittorio con il Comune di Brescia, in data odierna le sono stati notificati avvisi di accertamento per TASI 2019 e per IMU (in questo caso con riferimento alle annualità dal 2019 al 2023) per un ammontare di € 776.947.
Brescia-Comune: il comunicato ufficiale di Cellino
Brescia, il Comune contro Massimo Cellino: chiesto accertamento di 776mila euro per il Rigamonti
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Il Brescia, prosegue nel comunicato, non comprende come mai la richiesta venga avanzata solo in questo periodo, dato che Massimo Cellino ha acquistato la società nel 2017:
Si tratta di richiesta del tutto infondata e comunque singolare perché, come già rappresentato al Comune nel corso del procedimento:
– non si comprende come mai una tale richiesta (che dovrebbe trovare fondamento in una disposizione che esiste fin dal 2011, cfr. art. 9, comma 1, del d.lgs. 23 del 2011) venga avanzata soltanto oggi nei confronti dell’attuale proprietà senza che mai, prima dell’acquisto del 2017 ad opera del Presidente Cellino (e cioè nel periodo 2011-2017), identica richiesta fosse mai stata formalizzata verso i precedenti proprietari;
– pacifica è la giurisprudenza tributaria circa la non debenza del tributo allorché si tratti di bene appartenente al patrimonio indisponibile del Comune e nessuno potrà dubitare che uno stadio sia un bene appartenente al patrimonio indisponibile dell’Amministrazione comunale (TAR Campania, Napoli, Sez. II, sentenza 14 settembre 2022, n. 5703).
Il Brescia, pertanto, si rivolgerà nelle sedi legali competenti per risolvere questo caso. Un’altra partita fuori dal campo per Cellino, mentre sul campo la squadra si trova al sesto posto con 13 punti in nove giornate:
La Società Brescia Calcio è pertanto costretta a rivolgersi ad ogni sede giurisdizionale compente così come, suo malgrado, ha già dovuto fare allorché il Comune di Brescia ha preteso di addebitarle il costo dei servizi espletati dal personale della Polizia Locale durante le gare casalinghe nonostante che tali servizi fossero stati disposti dal Gruppo Operativo Sicurezza della Questura di Brescia ai sensi dell’art 37 DPR 782/85 e nonostante che questi fossero lì stati espressamente qualificati servizi di ordine pubblico”.