Complimenti a Marco Giampaolo che conferma di avere un gioco e idee di calcio ma ora la Sampdoria deve pensare a completargli la squadra…
Brava Sampdoria e bravissimo Marco Giampaolo. Il pareggio con la Juventus profuma di vittoria e – sul piano tattico, organizzativo e caratteriale – si avvicina molto al concetto di partita perfetta per i blucerchiati. Visto che i commentatori nazionali al solito si sono concentrati solo sui demeriti della Signora (come se la Juve avesse giocato contro se stessa, vabbè) credo sia giusto sottolineare i grandi meriti della Sampdoria e del suo allenatore.
Già perché Marco Giampaolo sta facendo di necessità virtù e – in una situazione societaria obiettivamente delicata – sta cercando di ottenere il massimo dal materiale a disposizione. Oltre tutto (altro punto a favore) dimostrandosi molto meno integralista, per non dire meno “talebano”, di quanto non fosse in passato.
La Sampdoria ha giocato nuovamente una grande partita dopo l’immeritata sconfitta con l’Atalanta: la squadra ha di sicuro dei limiti e sarebbe inutile nasconderlo ma con questa mentalità, con questa organizzazione e con questo piglio ha già dimostrato di potersela giocare con chiunque.
Perché la Juventus – anche senza i vari Pogba, Di Maria, Bonucci e Chiesa – è sempre la Juventus. Una Samp che per dirla con le parole dello stesso Giampaolo “ha giocato la partita in 16 anzi in 17 per il pubblico, che è un un cambio in più” sottolineando il grande e per certi versi commovente apporto della tifoseria blucerchiata, tornata a stare al fianco della squadra anche fisicamente – dall’inizio della stagione – dopo le limitazioni degli ultimi due anni.
Faggiano e Osti ora devono completare la squadra a Marco Giampaolo…
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Ora però la Sampdoria (e qui parlo di società) deve cercare di fare di tutto per aiutare Giampaolo in questi ultimi giorni di mercato. Perché la bella impresa con la Juve non deve illudere nessuno: questa squadra è ancora incompleta. Avete notato che nel finale Depaoli – un terzino – ha giocato addirittura da mezz’ala, peraltro in modo più che dignitoso?
“Qualcosa dobbiamo fare. Depaoli deve entrare come terzino e non come mezz’ala” ha detto lo stesso Giampaolo lunedì sera, sottolineando a più riprese i meriti di tutta la squadra e anche di chi è entrato a gara in corso. Il concetto però non cambia: la società ora deve sforzarsi di rafforzare la squadra con qualche innesto se possibile azzeccato e non solo utile a livello strettamente numerico.
La Samp è ancora un po’ corta a centrocampo e anche in attacco soprattutto dopo l’infortunio di De Luca. Facendo due conti, il club ha incassato una cifra intorno a 25 milioni dalle cessioni risparmiando circa 8 milioni sul monte ingaggi (ricordiamo che non ci sono più giocatori importanti come Thorsby, Candreva, Ekdal, Damsgaard e Yoshida). Ovviamente nessuno chiede che la cifra sia rimessa totalmente in gioco perché siamo consapevoli delle difficoltà finanziarie della società.
Sampdoria, Murillo l’ultimo sacrificio di mercato?
E però questo è il momento di chiudere per qualche altro buon innesto dopo le operazioni comunque importanti di Villar e Djuricic: il primo lo abbiamo visto nel finale con la Juventus, il secondo è stato particolarmente vivace per tutta la gara coi bianconeri (ma è stata una grande partita di tutti a cominciare da Audero, Colley e Vieira).
A proposito di mercato, con alcuni giocatori serve la massima chiarezza. Se in questo momento Murillo non rientra nei piani del club (l’ingaggio è di circa 1,5 milioni) è giusto che la società glielo dica chiaramente, accelerando il suo passaggio all’Elche o altrove. Io personalmente non ho nulla contro Murillo ma insomma parliamoci chiaro la sua esperienza in blucerchiato è stata piuttosto deludente e ondivaga, sempre con la valigia in mano. In questo momento poi certi stipendi sono off limits per la società e dunque è giusto andare avanti con una politica low cost in attesa di tempi migliori.
Gabbia o Rugani? E poi magari Defrel…
Naturalmente un’eventuale partenza del colombiano favorirebbe l’operazione Gabbia (personalmente eviterei profili alla Rugani, serve qualcuno che abbia voglia di giocare e non di parcheggiarsi per qualche mese) e potrebbe garantire a Giampaolo un effettivo in più nello scacchiere difensivo.
Lo stesso Giampaolo ieri sera ha rivelato come la Sampdoria per motivi esclusivamente economici a un certo punto abbia pensato pure a cedere uno tra Augello e Murru e che sia stato proprio il tecnico a mettersi di traverso. Giustamente peraltro. Ci sono 13 partite da giocare (14, se contiamo la Coppa Italia con l’Ascoli) da qui a metà novembre, quasi un’intero girone d’andata: in questo campionato compresso serviranno tutte le alternative possibili, soprattutto i giocatori che conoscono meglio i meccanismi tattici di Giampaolo. Quindi basta sacrifici sul mercato e spazio se possibile agli ultimi ritocchi.
Se dovesse tornare Defrel per esempio non sarebbe male, anche se va detto che il francese nelle ultime stagioni è stato inseguito spesso senza esito. Sullo sfondo si gioca la partita più importante, quella relativa alla cessione della società. Ormai è sempre più difficile distinguere le speranze dalle illusioni ma è giusto anche qui sforzarsi di essere un po’ ottimisti: non può piovere per sempre. E contro la Juve – anche se era una serale – splendeva il sole. In campo e sugli spalti.