Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, non ha gradito le parole di De Laurentiis in Senato e ha chiesto di smetterla con le umiliazioni al club
Il clima in casa Bari è sempre più teso. Non solo perché tra poche ore i biancorossi si giocheranno la permanenza in Serie B contro la Ternana al “Libero Liberati”. Ma perché la collisione tra città e proprietari del club è sempre più pericolosamente vicina. Adesso è scontro non solo tra la tifoseria organizzata dei pugliesi e i De Laurentiis, ma anche il primo cittadino Antonio Decaro si è espresso molto duramente verso la proprietà.
Tutto è scaturito dalle parole pronunciate in Senato da Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli e padre del presidente del Bari, Luigi. ADL ha espresso perplessità riguardo la legge italiana sulle multiproprietà calcistiche, come quella della sua famiglia tra Campania e Puglia. E, riporta Tuttobari.com, ha detto:
A noi non è stata data la possibilità di detenere due gruppi di calcio in campionati diversi, cosa che dovrebbe essere possibile perché lo fa il City Group, grazie a un mio intervento questa cosa è stata limitata fino al 2028. Cosa farà quella società ? Una volta che la famiglia De Laurentiis si sarà stancata e se ne sarà probabilmente uscita di scena nel 2028, perché prima non se ne parla, se non viene modificata la legge sarà destinata a rimanere dov’è o a fallire. A meno che ci siano gruppi stranieri o italiani che possano intervenire poderosamente
Bari, parole De Laurentiis, il sindaco Decaro chiede scuse e trattative per la cessione
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Si colgono i riferimenti al Bari, che peraltro non è nemmeno stata menzionata esplicitamente da De Laurentiis. E si coglie da un lato la voglia di rimanere proprietari fino al termine di legge del 2028, dall’altro lo spettro del fallimento che ADL fa aleggiare sul club una volta decaduta l’era della sua famiglia.
Il sindaco di Bari Decaro ha risposto con un post su Facebook parecchio adirato, in cui chiede ai proprietari del club cittadino di cessare le umiliazioni pubbliche nei confronti della società, pretendendo scuse e invocando una cessione immediata:
Basta umiliazioni, adesso si venda.
Talvolta le parole di Aurelio De Laurentiis sono così fuori tempo e fuori luogo che ci si chiede se a parlare sia lui o il suo imitatore Max Giusti.
Alla vigilia di una partita che chiamare delicata è un eufemismo, ragiona (anzi, sragiona) evocando scenari futuri come il fallimento del Bari calcio o la condanna a rimanere in un campionato minore fino al 2028. Abbiamo chiesto, in passato, le scuse di Aurelio De Laurentiis. Questa volta non basteranno. Ci aspettiamo che la Filmauro provveda immediatamente, qualunque sia l’esito della partita di domani, a intavolare serie trattative per non rimandare un passaggio di proprietà che sembra ormai l’unica via d’uscita da una situazione diventata ingestibile, sotto tutti i punti di vista. Quanto a noi tifosi baresi, preferiamo fallire di nuovo che essere costantemente umiliati da un proprietario che ha dimostrato di non amare questa squadra e questa città.
Forza Bari, sempre