Arresto Ferrero, i dettagli dell’indagine: Ellemme e i debiti con la RAI. La procura di Paola ha ricostruito i movimenti delle società
Continuano ad arrivare nuovi elementi sull’indagine che ha portato il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero in carcere.
Secondo quanto riporta la Stampa, la Ellemme Group (una delle società fallite della famiglia Ferrero, di cui vi avevamo parlato in questo articolo Sampdoria, i fallimenti calabresi della famiglia Ferrero) si sarebbe accollata complessivamente un debito di oltre 1,2 milioni di euro.
Credit che le altre società del gruppo avevano verso Rai Cinema Spa, “rinunciando così a incassare i crediti dalla stessa vantati nei confronti di Rai Cinema Spa senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi-corrispettivi”. Secondo la Procura di Paola ciò ha causato il dissesto economico e il conseguente fallimento della società..
Nel primo capo di imputazione, la Ellemme, secondo quanto si apprende, si sarebbe portata in pancia un debito complessivo di 806mila euro vantato da Global Media srl, Mediaport Spa e Ferrero Cinemas (società di cui avevamo parlato in questi articoli (Sampdoria, gli incarichi societari e le azioni di Massimo Ferrero; Sampdoria, gli incarichi societari e le azioni di Giorgio Ferrero; Sampdoria, gli incarichi societari e le azioni di Vanessa Ferrero ) verso la Rai.
Nel secondo capo di imputazione, il debito che si accollato Ellemme è di quasi 209mila euro, da Mediaport srl e Mediaport Cinema; il terzo ammonta a oltre 239mila accumulati da Mediaport Cinema e Ferrero Cinemas.
Nell’ordinanza del GIP riportata dalla Stampa, si legge che Vanessa Ferrero, con ripetuti prelevamenti dai conti bancari nella disponibilità della Elleemme Group srl, sia in contante che a mezzo assegni, distraeva l’importo di 740 mila euro, il tutto allo scopo di procurare a sé o ad altri ingiusto profitto e recare pregiudizi ai creditori.
Nella ricostruzione accusatoria, per quanto riguarda la Ellemme vengono descritte anche le modalità con le quali sarebbe fatta sparire la documentazione contabile della società, così da impedire la ricostruzione dei movimenti d’affari o del patrimonio. In particolare, secondo quanto riporta il portale Iacchitè, nel febbraio 2014 è stato denunciato il furto di un’Audi S8 all’interno della quale si trovava, secondo la ricostruzione fornita alle forze dell’ordine, una borsa in pelle che custodiva tutta la documentazione contabile, tra cui il libro giornale, i registri Iva, il libro inventari, i verbali delle assemblee e altri documenti.