Krause si presenta: è l’americano giusto per gli amici del Parma? Ecco la prima intervista rilasciata dal nuovo presidente gialloblu
Molti tifosi della Sampdoria hanno invidiato (e invidiano) gli amici gemellati del Parma Calcio. Perchè? Perchè loro hanno un americano, quello che invece è mancato alla Sampdoria. E quello che avrebbe potuto rilevare il club blucerchiato (Cessione Sampdoria, i Krause ci avevano pensato ma Ferrero…)
Ma chi è questo imprenditore statunitense che da qualche mese ha rilevato i gialloblu? Kyle J. Krause si è presentato con la prima intervista ad un quotidiano italiano, rilasciata a Maurizio Crosetti per Repubblica.
Bisonni paterni palermitani immigrati in Iowa e un grande legame con l’Italia (casa nelle Langhe, matrimonio a Positano, una Vespa celeste e l’amore per la Ducati). E adesso anche il Parma Calcio. Ci vuole coraggio a comprare una squadra di calcio in piena pandemia ma Mr. Krause è positivo: “Questo flagello finirà, basta seguire le regole, non bisogna arrendersi”.
Intanto ha già cambiato il suo tifo: “Ho sempre fatto il tifo per Juventus e Palermo, la squadra dei miei antenati. Ma il giorno in cui ho comprato il Parma ho tolto l’adesivo bianconero dal computer e ho attaccato lo stemma del Parma: credo di essere diventato presidente in quel preciso momento”. Un po’ come Massimo Ferrero…
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Un uomo d’affari che sa bene quello che vuole: “Ho scelto il Parma perchè mi sento un po’ italiano. Ho già un club di seconda divisione in Iowa, avrei potuto comprare l’Albese ma sogno la serie A: voglio restarci a lungo e costruire“. Che cosa si aspetta allora dal club emiliano? “Vorrei un Parma in crescita continua , con giocatori che arrivano in prima squadra dal vivaio, con uno stadio nuovo, coperto e adatto all’avventura emotiva dei fan”. In una parola, frizzante come il suo vino preferito delle Langhe…
Si considera un imprenditore ‘sociale’ e ‘felice’: “Le mie aziende sono tutte legate al territorio, ecosostenibili, rispettose e integrate nella comunità. Anche per il Parma sarà così“. Ma non sono solo parole: “Daremo in beneficenza il 10% di ogni nostro ricavo. Sono a capo di una famiglia benedetta e devo pur restituire almeno in parte ciò che la vita mi ha donato. “
Sarà il presidente giusto per gli amici del Parma? Sicuramente è un presidente diverso dai suoi colleghi, quasi un filantropo…