Americani, arabi o cinesi: Marco Lanna presidente non si tocca. È il pensiero di tanti tifosi della Sampdoria che si sono identificati in lui…
Arriva un momento, nella vita, in cui qualsiasi cosa tu ti sia abituato a sopportare senti un impellente necessità del buono, del bello, del sano.
Quel buono, quel bello, quel sano senso di appartenenza, per i Sampdoriani, ha un nome e un cognome; ha un viso pulito, il carattere timido, spesso introverso, un po’ chiuso come ogni genovese che si rispetti. Lui è sampdoriano purosangue, lui è Marco Lanna, il genovese blucerchiato che si è cucito sul petto il tricolore.
L’unico a tinte blucerchiate, e forse quello più significativo e romantico del calcio italiano.
Oggi Marco è il presidente della Sampdoria, di una delle gestioni più pericolanti di tutta la storia blucerchiata. Marco è quel ragazzo che ha accettato di mettersi in gioco solo ed esclusivamente per il bene della sua squadra del cuore.
Perché, anche se magari non ci si pensa, assumersi la responsabilità di questa carica, in questo momento storico, non sarebbe stato facile per nessuno.
Così come non è stato facile per i prossimi (?) proprietari della Samp, quelli che taglieranno (forse) il filo con il passato dell’era Ferrero per ripartire, risanare, e, speriamo, anche progettare qualche obiettivo sportivo, individuare una nuova figura da poter esibire come nuovo presidente.
Eh si… perché Cerberus, che per molti è ormai, senza altra possibilità alcuna, l’acquirente del club blucerchiato, ha sondato per bene il terreno.
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Pare vogliano un presidente legato al mondo imprenditoriale genovese. Perché, non andava bene Marco Lanna? Tenere, al momento, il Cda che ha dei legami con il passato dell’ex presidente, ma eliminare dai progetti futuri chi è riuscito a tenere saldo il principale patrimonio dell’UC Sampdoria, può essere considerato un buon biglietto da visita?
Tanti i “no” ricevuti da personaggi più o meno conosciuti in città, e qualche indiscrezione su personaggi che, se confermati, poco avrebbero a che fare con il mondo del tifo della Samp.
Che l’interesse di questo fondo, gruppo o come lo vogliamo chiamare, sia principalmente business è un dato di fatto che vale per ormai qualsiasi proprietà calcistica, ma qui non siamo a Milano, né a Roma o a Torino, qui a Genova, abbiamo bisogno di quelle cose semplici, di quelle cose genuine che tanto ci sono mancate per questi otto lunghissimi anni… ma forse anche da parecchi anni prima.
Abbiamo bisogno di continuare a trovare quel senso di appartenenza calpestato senza rimorsi e ritrovato grazie a Lanna, abbiamo bisogno di sognare e di sapere che nessuno si divertirà più (e non andiamo oltre) alle spalle della Sampdoria.
Marco Lanna ci ha ridato quella dignità di cui avevamo una sete vitale, ci ha riconsegnato l’orgoglio di chiamare “presidente” qualcuno che davvero lo meritasse e senza vergognarcene.
Mi spiace, non voglio fare quella con la puzza sotto il naso, soprattutto dopo l’era devastante di Massimo Ferrero, ma neppure tapparmelo accontentandomi di cambiare solamente le sorti economiche di questa società. Gli americani o angloamericani, mi spiace, ma sono partiti con il piede sbagliato ancora prima di essersi messi in marcia.