Si è spento a quai 87 Bruno Pizzul, storico telecronista della Rai e voce della Nazionale italiana per oltre vent’anni
Lutto nel mondo del calcio: a quasi 87 si è spento Bruno Pizzul, un’incona del giornalismo sportivo italiano e, per tutti, la storica voce che, per decenni, ha raccontato la Nazionale Italiana di calcio. Cinque camionati del mondo e quatto europei, ssempre con il suo stile: un’enfasi misurata, una telecronaca unica, che raccoglieva milioni di italiani.
Si è spento all’ospede di Gorizia a tre giorni dal suo 87esimo compleanno. La sua scomparsa priva il mondo del giornalismo italiano di un’altra voce che ha fatto la storia. Un esempio per i giovani che hanno intrapreso e che vogliono intraprendere questo mestiere.
Bruno Pizzul, tra Nazionale e le Coppe dei Campioni
Addio a Bruno Pizzul: lo storico telecronista della Nazionale si è spento a quasi 87 anni
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Oltre alle telecronache è stato anche opinionista di programmi Rai come Domenica Sprint e la Domenica Sportiva, portando opinioni moderate ed espresse sempre con un tono misurato.
Ha raccontato pezzi di storia del calcio italiano. Non solo europei e mondiali, ma anche le finali di Coppa dei Campioni. C’era lui a cercare di tranquillizzare gli italiani a casa durante a tragedia dell’Heysel in uno dei momenti, forse il momento più difficile della sua carriera. Se n’è andato a Gorizia, dopo aver regalato un’ultima telecronaca, non ufficiale, in occasione della finale degli Europei del 2021: a Cormons (Comune in provincia di Gorizia dov’è cresciuto e ha vissuto), davanti a un maxischermo, prima annunciò le formazioni poi urlò “Siamo campioni d’Europa!
Per i tifosi della Sampdoria sarà per sempre il telecronista della notte di Goteborg. La notte della Coppa delle Coppe del 1990, la notte di Luca Vialli.