In Casa Sampdoria è tornato il sorriso e il merito bisogna dirlo è anche di Marco Giampaolo oltre che della classe di Stefano Sensi
Lo dico subito, perché credo che l’onestà intellettuale sia la prima delle doti: mi scuso con Marco Giampaolo perché l’avevo sottovalutato e perché, pur piacendomi molto calcisticamente e soprattutto umanamente, non pensavo fosse il tecnico adatto a subentrare in corsa in una squadra. E avevo anche sopravvalutato la negatività della partita con lo Spezia.
Nessun problema ad ammetterlo, quindi viva Marco Giampaolo!
A me interessa il bene della Sampdoria e quindi sono felicissimo di aver sbagliato la previsione.
E mi piacerebbe che lo ammettessero anche coloro che esaltavano Eusebio Di Francesco e che pensavano che Claudio Ranieri fosse l’allenatore ideale per la Sampdoria, nessuno dei quali ha avuto la decenza e l’umiltà di commentare il drammatico risultato del Watford. Che non ci voleva moltissimo a prevedere, bastava capire un po’ di calcio.
Sono moltissimi, ma nessuno ha chiesto scusa, capita. Grandezze e miserie sono facilmente misurabili.
Comunque, fatta l’autodafé e cosparso il capo di cenere, dico anche che questa è una Puntina che mi riempie di gioia semplicemente pensare, figuratevi scrivere.
Perché da tanto tempo al Ferraris non vedevo una Sampdoria così bella e mi piace partire da chi non era in campo: dietro di me, nello sky box, c’erano Fabio Quagliarella, Albin Ekdan, Maya Yoshida e Gerard Yepes Laut e mi ha fatto enorme piacere vedere che era come se fossero in campo, dalla passione che ci hanno messo.
E poi c’era Daniele Faggiano, il cui intervento è stato decisivo per il mercato di gennaio, mai così buono e soprattutto mai così orientato in varie destinazioni, una cosa che non si vedeva da anni a queste latitudini per cui gli interlocutori erano sempre gli stessi due o tre.
Poi ho visto quelli che, per me, sono garanzie assolute in questa società che comunque passa mala tempora: Alberto Bosco, che ha un sorriso che fa capire che è una persona perbene e soprattutto Marcello Pollio, che è genoano credo, ma che soprattutto è uno dei migliori revisori dei conti che esistano in Italia e finchè esiste lui c’è speranza per questa società, perché non certificherebbe mai nulla di meno che corretto.
E poi c’è il campo che è bellissimo, anche più del 4-0 al Sassuolo.
Perché la notizia è questa, che il Sassuolo ha giocato a calcio, non ha fatto da sparring partner e proprio questo è quello che rende il risultato ancora più prezioso.
Ribadisco: grandissimi meriti a Giampaolo.
Ma lo squallido tiro a Roberto D’Aversa di alcuni servi sciocchi che si sono scatenati sui social mi pare veramente pietoso. Con Audero in porta (ricordo, a bilancio per 20-22 milioni, esattamente come Jankto è stato valutato 14-15 e, tenetevi forte, Torregrossa 5,5-6 cosa che non si può sentire) anziché Falcone, senza Colley, senza Rincon se non per uno spezzone di partita e soprattutto senza Sensi mi sembra di raccontare un altro sport, non solo un’altra squadra…
Con Giampaolo ha funzionato tutta la Sampdoria
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E mi piace dare merito ad alcuni di coloro che erano in campo e che si sono superati, a partire da Stefano Sensi che io amo da quando era nel Cesena e che è il migliore giocatore che abbia visto in blucerchiato dai tempi di Antonio Cassano.
Poi, ovviamente, Wladimiro Falcone, perché forse con un altro portiere saremmo qui a raccontare un’altra storia.
E il miglior Ciccio Caputo insieme a quello di Empoli, segno che l’essere ex lo esalta e ci sarebbe da augurarsi che avesse giocato in ogni squadra al mondo.
Poi Omar Colley, che mancava, mancava tanto.
E ancora Tomas Rincon, che davano per bollito, ma sono bolliti loro che lo dicevano.
Antonio Candreva, tornato ad essere quello che era con D’Aversa e che non è mai stato con Ranieri, che a mio parere capiremo troppo tardi quanto è costato il secondo anno (non il primo, ci mancherebbe, alla Sampdoria).
Andrea Conti, che al Milan con Giampaolo non aveva mai giocato e che invece oggi segna uno splendido gol appena entra.
E ancora non abbiamo visto Sabiri, a mio parere uno straordinario acquisto.
Insomma, nessuna controindicazione, niente di negativo?
Sì, l’ingresso di Supriaha, che è stato pessimo e che giustamente Giampaolo ha levato dopo pochissimi minuti, perché non si poteva vedere.
Del resto se ha giocato tre partite in un campionato, un motivo ci sarà.
E poi mi piace raccontare due cose: la scena bellissima di Bereszynski che torna in campo dopo la partita con il suo bimbo piccolo e quello segna sotto la Sud.
Poi, per l’appunto, la Sud: quando arriva il dato di 6232 paganti per 87925 euro d’incasso, dopo i 2549 paganti con un incasso di 27902 euro con il Torino, capisci che il futuro esiste.
E che, se si gioca e si pensa come oggi, è dietro l’angolo.



