Ha parlato dal Carcere di San Vittore, Massimo Ferrero, e tra i suoi pensieri c’è anche la Sampdoria e Fabio Quagliarella. Le sue parole
Dai figli, a Fabio Quagliarella. Alla Gazzetta dello Sport l’ex presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, ha parlato della sua situazione, oltre ad altre dichiarazioni. Il Viperetta parte dalla sua preoccupazione, ma no per la sua condizione. Ecco le sue parole.
Sto attualmente scrivendo un libro, ma devo rimettere mano al titolo e al finale. Come sto? In questo momento sono preoccupato, ci sono seicento dipendenti che mi avevano come punto di riferimento e adesso rischiano di non avere più un lavoro.
Poi penso ai miei figli, non sono ancora riuscito a sentirli (Ferrero si riferisce ai suoi sue figli più piccoli N.d.R.). Quando ho chiamato loro non c’erano e se sto reggendo è solo per loro. Io ho settant’anni e mi è crollato il mondo addosso, non so perché sia accaduto tutto questo e non riesco a farmene una ragione.
Poi Ferrero ha parlato di solidarietà e di chi è si è fatto sentire in questo momento, ma la risposta è tutt’altro che positiva.
Sampdoria, le parole di Massimo Ferrero
Sampdoria, Ferrero spera di sentire Quagliarella. Le sue parole dal carcere
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Io conosco tante persone, anche famose, ma nessuno ha mostrato vicinanza nemmeno chiamando mia moglie.
Poi l’ex presidente della Sampdoria è passato a parlare di Fabio Quagliarella, il capitano della squadra blucerchiata, che ha festeggiato con i suoi compagni la vittoria nel derby.
Vorrei chiamare Quagliarella a dire il vero, vorrei avere notizie sulla Sampdoria.
La conclusione è affidata alla sua esperienza nel carcere di San Vittore e al suo passato.
Il carcere? Mi hanno trattato bene, voglio fare i complimenti a chi dirige questa struttura, perché il lavoro qui è fatto nel migliore dei modi, ma sono sottopagati. In passato mi avevano accusato di aver preso dei soldi? E’ vero e ci sono voluti sei anni per poi essere prosciolto. Queste cose vanno alle lunghe e poi ti segnano.