La puntina dedicata alla Sampdoria, oggi si preoccupata solo delle vicende di campo prossimamente quella legata all’arresto di Massimo Ferrero…
Anche oggi, tornando dallo stadio, mi imbatto nella consueta sequela di post di tifosi blucerchiati in cui, nell’ordine, si invoca: il fallimento della società, per “ripartire dalla serie D, ma senza Massimo Ferrero”, la retrocessione in serie B “per voltare pagina e ricominciare con Vialli e Dinan”, il ritorno di Ranieri, la crocifissione di D’Aversa, varie ed eventuali.
Ecco, lo dico subito: credo che una tifoseria che porta allo stadio 5883 persone, di cui 2326 abbonati, per un incasso totale di 74mila 609 euro e 75 centesimi (di cui 24mila 509,75 di quota abbonati) sia il perfetto specchio di questa società e viceversa.
Credo che una tifoseria che passa il tempo a gufare non abbia nulla a che vedere con la storia della Sampdoria.
Penso che il primo tempo con la Lazio sia stato il punto più basso della Sampdoria di quest’anno – e ce ne voleva – ma penso anche che, nella ripresa, se fosse arrivato il pareggio poteva anche starci e che la sfortuna ci ha messo una bella mano.
Ricordo a coloro che in continuazione rimpiangono Ranieri, come se stessimo parlando dell’inventore del calcio e che tifano Watford anziché Sampdoria, il loro preferito ha perso cinque delle ultime sei partite ed è messo peggio in classifica della Samp di D’Aversa.
Ricordo anche, visto che mi viene spesso rinfacciato, che basta leggere le Puntine e il sito massiilianolussana.wordpress.com per vedere che l’allenatore che auspicavo per la Sampdoria era Paolo Zanetti o Aurelio Andreazzoli. O Alessio Dionisi. O Roberto Occhiuzzi. Non D’Aversa, che comunque ha fatto vedere più gioco nelle sue prime partite che Ranieri in tutto lo scorso campionato (non nel primo, che è un’altra storia).
Una Sampdoria orrenda nel primo tempo che meritava il pareggio nel secondo. Ferrero? Ne parleremo
Sampdoria, prima quella di campo, domani quella di Ferrero
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E sul campo dico anche che senza le pessime prestazioni di Ferrari, il peggiore in campo, di Audero che anche stavolta ha preso un gol sul suo palo e di Verre, purtroppo, visto che a me piace, staremmo qui a raccontare un’altra storia.
Poi c’è il problema delle punte inesistenti che, Gabbiadini a parte, hanno fatto quattro gol in due: tre Caputo e uno Quagliarella, oggi imbarazzanti, ed è chiaro che una squadra di serie A non può permettersi di giocare senza punte e senza nessuno alle spalle, tranne che si pensasse seriamente e senza scherzare e senza guardare che aveva segnato cinquanta gol in tutta la sua carriera, con sette stagioni su otto in seri e B, che Torregrossa poteva giocare in serie A. E che Bonazzoli e Caprari potevano partire tranquillamente.
Eppure, il secondo tempo, fa sperare i blucerchiati in vista del derby. Con anche qualche voto positivo: a Thorsby, come sempre, Adrien Silva, entrato molto bene, Ciervo che il suo l’ha fatto in pochi minuti, e Dragusin che io farei giocare sempre titolare.
E, soprattutto, fa sperare il fatto che – nonostante le narrazioni secondo cui la società varrebbe 28 milioni, cifra offensiva e ridicola, persino se si sommano i debiti della Samp – ci siano segnali di vita fuori dal campo, come dimostrerà la nuova sede…



