Roberto D’Aversa sta trovando l’equilibrio giusto per la sua Sampdoria: difesa più protetta e Valerio Verre sempre più importante sula fascia sinistra
Dopo aver toccato il punto più basso della stagione contro il Bologna, la Sampdoria ha risalito la classifica con due vittorie consecutive contro Salernitana e Verona. Sei punti che hanno portato i blucerchiati a quota 15 e a cinque punti su quella zona retrocessione in cui erano sprofondati dopo le prime dodici giornate.
Per uscire dal trend negativo Roberto D’Aversa ha cambiato l’atteggiamento tattico della Sampdoria, optando per un 4-4-2 che bada molto al sodo. I blucerchiati stanno cercando di svoltare la loro stagione facendo un passo indietro, lasciando quindi il pallino del gioco agli avversari, concedendo, però, meno occasioni. Con Salernitana e Verona i blucerchiati hanno fatto meno possesso palla (54% a 46% per i
campani, 59% a 41% per i veneti), ma hanno incassato un solo goal. Sono tre nelle ultime tre partite le reti incassate, mentre nelle sette precedenti erano state 20. Quasi tre ogni gara.
Sampdoria, D’Aversa e l’importanza di Verre
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Squadra più compatta, dunque, che ricorda in parte quella di Claudio Ranieri, due centravanti veri che stanno imparando a dialogare e un nuovo Valerio Verre. Schierato nell’insolito ruolo di esterno sinistro, l’ex trequartista del Verona, sta garantendo equilibrio alla Sampdoria, risultando uno dei fattori di queste due vittorie consecutive.
Gli infortuni hanno complicato il suo avvio di stagione, facendogli saltare ben sette partite e costringendo D’Aversa, che è anche senza Damsgaard, ad adattare spesso qualcuno sulla fascia sinistra, come Askildsen con il Bologna. Ora che è tornato i risultati si stanno vedendo e lui sta riuscendo a ritagliarsi un ruolo molto importante all’interno di una squadra finalmente compatta e che, per la prima volta, ha ottenuto due vittorie di fila in stagione.
