Nelle ultime sessioni di calciomercato la Sampdoria non ha puntato sui giovani: i blucerchiati faticano a fare le plusvalenze necessarie
Nelle ultime tre sessioni di mercato la Sampdoria ha potuto investire poco sui giovani. I blucerchiati, infatti, da gennaio 2020, hanno puntato con decisione solo su Mikkel Damsgaard e Kristoffer Askildsen preferendo, per il resto, giocatori più maturi e a basso costo. Ma che, soprattutto, non possono generare valore economico.
I vari Adrien Silva, Antonio Candreva, Ciccio Caputo sono calciatori affidabili e di esperienza, ma non possono essere venduti, non generando, così, ricavi. A loro, poi, si aggiunge anche Ernesto Torregrossa per cui una plusvalenza importante è impossibile. Il risultato è stato, quindi, quello di alzare l’età media dei giocatori utilizzati a 29,4 anni, dietro solo alla Lazio in Serie A. Il tutto con solo l’1,8% dei minuti concessi ai giovani (quelli per Ciervo contro il Napoli).
Sampdoria, niente plusvalenze negli ultimi anni
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Sampdoria, l’età media è un problema: dove sono le plusvalenze?
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Esclusi Damsgaard e Askildsen, poi, i giovani della Sampdoria sono tutti in prestito: Ihattaren e Dragusin torneranno alla Juventus, mentre il futuro di Ciervo è in dubbio tra il blucerchiato e il giallorosso della Roma. Anche questo aspetto va in controtendenza con la possibilità di generare plusvalenza.
La crisi economica ha impattato anche sulle possibilità di vendere. Nelle ultime due sessioni estive la Sampdoria ha incassato solo da Karol Linetty, ceduto per 6.845.000 di euro, e da Jakub Jankto, partito in estate.
Un insieme di cose, dunque, ha impedito alla Sampdoria di realizzare diverse plusvalenze e, a meno di qualche cessione a gennaio, la cosa andrà avanti fino a che non si cambieranno gli investimenti, provando a puntare su qualche giovane da far crescere.