Tra i candidati alla panchina della Sampdoria salgono le quotazioni di Beppe Iachini: il suo sarebbe un gradito ritorno a Genova che l’ha sempre amato.
Il casting quasi spossante degli allenatori che Massimo Ferrero contatta e passa in rassegna per la Sampdoria non ha ancora avuto fine. Sono già tanti i nomi che si sono alternati e, tra loro, prende sempre più quota quello di una vecchia conoscenza blucerchiata: Beppe Iachini.
E se dalle parti di Bogliasco l’anno prossimo si rivedesse l’uomo col cappellino? Sarebbe di sicuro una scelta gradita per i tifosi della Sampdoria, soprattutto per i più romantici. E quelli un po’ nostalgici, che amano vivere di sentimenti e dolci ricordi. Perché Iachini per i colori e i tifosi blucerchiati è più di un allenatore, più del classico traghettatore che il tecnico di Ascoli Piceno ha saputo essere in tutti questi anni. Iachini è uno di noi, come si sente ogni tanto urlare dalle parti della Sud.
Ed è inevitabile che sia così, perché Iachini alla Sampdoria ha lasciato un segno indelebile. Soprattutto perché è arrivato in un momento di difficoltà, con molte crepe che si erano create in un ambiente che aveva visto i blucerchiati precipitare, in appena un anno, dal preliminare di Champions League alla Serie B. Non solo, ma con la guida di Gianluca Atzori la Sampdoria si trovava fuori dalla zona playoff nel campionato cadetto, nonostante le ambizioni di un immediato ritorno in A.
Beppe Iachini e la Sampdoria: l’allenatore che è diventato tifoso, quasi un Ultras

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Dal novembre 2011 si è presentato proprio Iachini, reduce dall’esperienza di allenatore subentrante anche al Brescia la stagione precedente. E da allora è nata una storia d’amore, culminata con l’impresa della qualificazione ai playoff di Serie B (al sesto posto) e le vittorie contro Sassuolo e Varese che sono valse la tanto agognata promozione. Se ancora si sentono le campane del “Din don, Din don, intervengo da Varese ha segnato Pozzi goal” per celebrare la rete decisiva di Nicola Pozzi, un merito enorme è dovuto anche a Iachini.
Un allenatore umile che ha fatto del traghettatore che arriva e cambia in corsa il suo marchio di fabbrica. Una persona capace di compiere il suo lavoro e di accettare di andarsene dopo averlo portato a termine. Iachini è soprattutto una grande persona, prima che un professionista serio. E soprattutto non ha mai dimenticato l’affetto e la riconoscenza che tutto l’ambiente Sampdoria gli riconoscono, anche nove anni dopo quella promozione. Nove anni dopo la stagione in cui ha ottenuto la migliore media punti (1,77) della sua carriera.
Forse è anche per questo che tutto l’amore del tifo sampdoriano è ricambiato pienamente da Iachini. Perché Beppe infondo si è sentito da subito parte della famiglia blucerchiata, tanto da apostrofare i cugini genoani con un epiteto poco felice quando sedeva sulla panchina della Sampdoria. E ad un appellativo-sfottò per il Genoa sono corrisposte tante, tante belle parole per i colori più belli del mondo.
Questo è il motivo per cui Iachini rappresenta una bella suggestione per tutti ogni qualvolta alla Sampdoria c’è bisogno di un tecnico nuovo. Infondo per lui sarebbe soltanto una specie di ritorno a casa, in famiglia. Un modo di ringraziarlo e persino di rendere giustizia al trattamento che ha avuto dopo aver riportato il blucerchiato dove merita di stare. Insomma, se Iachini ritornasse sulla panchina della Sampdoria, sarebbe simile al ritorno di un figliol prodigo a cui non si può che voler bene.