Negli ultimi 25 anni la Sampdoria ha cambiato quasi un tecnico all’anno: solo tre allenatori hanno tenuto la squadra per almeno tre anni
Negli ultimi 25 anni la parola ‘continuità’ non è stata di casa alla Sampdoria. Considerando i progetti, solo tre allenatori sono rimasti sulla panchina per almeno tre anni. In un quarto di secolo i tifosi blucerchiati hanno visto passare ben 24 tecnici sulla panchina del Ferraris: decisamente troppi.
Solo Sven-Goran Eriksson (1992-97), Walter Novellino (2002-2007) e Marco Giampaolo (2016-19) sono rimasti sulla panchina per almeno tre anni. Dopo lo svedese toccò infatti a Ciro Menotti, durato solo otto partite, fino al ritorno di Vujadin Boskov, che condusse in porto la stagione 1997/98. L’anno successivo tre cambi di panchina: da Spalletti a David Platt e Giorgio Veneri per poi finire ancora con Spalletti.
Ci fu, poi, l’anno di Gian Piero Ventura (99-2000), quello di Gigi Cagni, sostituito dopo poco più di un anno da Gianfranco Bellotto, prima del quinquennio di Walter Novellino. Nel 2007 toccò a un altro Walter, Mazzarri, portare la Sampdoria in Coppa Uefa, prima di salutare nel 2009 per fare posto a Gigi Del Neri, con cui arrivò addirittura la Champions League.
Degli ultimi allenatori solo Giampaolo è rimasto più di due anni alla Sampdoria
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Nel 2010, però, Di Carlo e Cavasin trascinarono in Serie B la Sampdoria, che tentò di ripartire da Atzori. Il fallimento venne evitato solo grazie a Beppe Iachini, che condusse ai playoff e poi in Serie A i blucerchiati grazie a uno straordinario Nicola Pozzi. Nel 2012-13 il duo Ciro Ferrara-Delio Rossi non entusiasmò e così l’anno dopo si assistette alla staffetta con Sinisa Mihajlovic.
Il serbo rimase un anno e mezzo prima di passare al Milan, sostituito da Walter Zenga. L’ex portiere non superò neanche il preliminare di Europa League e lasciò il posto a Vincenzo Montella, con cui la Sampdoria sfiorò la retrocessione. Poi il triennio di Marco Giampaolo, Di Francesco e Claudio Ranieri.
In tutti questi anni solo la continuità ha garantito dei risultati e così dovrà essere anche per i prossimi allenatori. Massimo Ferrero lo sa e, alla luce di quanto successo negli ultimi trent’anni, non dovrebbe farsi trovare impreparato.