La Sampdoria di Ranieri continua con i cambi di uomini e moudli: il tecnico romano non ha ancora dato un’identità precisa alla squadra
Il confine tra duttilità tattica e la capacità di inventarsi continuamente e la confusione è molto sottile. Claudio Ranieri quest’anno, a differenza di quanto accaduto nella passata stagione, alterna sempre moduli e uomini: il risultato è che la Sampdoria non ha una vera identità.
Sir Claudio in questa stagione varia gli uomini, con il solo Audero ad averle fatte tutte, e soprattutto i moduli di gioco, anche e soprattutto a gara in corso. Tant’è che, stando al portale WyScout, la Sampdoria solo in nove occasioni su 26 non ha cambiato schieramento a gara in corso. Una dimostrazione chiara sono le ultime gare giocate. Con il Cagliari c’è stato il passaggio dalla difesa a quattro al 3-4-1-2, contro Genoa, Atalanta e Lazio, il passaggio dalla difesa a tre a quella a quattro. Con risultati altalenanti.
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Sampdoria, Ranieri confuso: troppi cambi, squadra con poca identità
Cambiano spesso, poi, gli uomini e la qualità delle loro prestazioni. Candreva è in continuo saliscendi di prestazioni, Keita è in calo, mentre Bereszynski è in risalita dopo alcune uscite insufficienti. Lo stesso Damsgaard alterna, a distanza di pochissimi giorni, partite magnifiche come a Benevento e pessime come con la Fiorentina. Dal punto di vista mentale queste alternanze sono un segno importante dal punto di vista mentale.
La Sampdoria è quindi sì molto duttile, ma non ha ancora un’identità e dei titolari, eccetto nel pacchetto arretrato, precisi. La sensazione è che questa alternanza andrà avanti fino a fine anno, con la speranza che la confusione riesca comunque a far mantenere almeno al decimo posto. L’obiettivo minimo con questa rosa.



