Lazio-Sampdoria è da ormai 10 anni una delle pagine più dolenti della stagione: il numero di sconfitte lievita e non c’è santo che tenga
L’incubo Lazio. Ebbene sì, è successo nuovamente. Non c’è stato verso, anche la benedizione papale è risultata ininfluente al cospetto del sortilegio che incombe sulla Sampdoria da 16 anni. Precisamente dal 23 gennaio 2006, l’ultima volta dei blucerchiati nella Città Eterna (sponda laziale ovviamente).
La Lazio si riconferma bestia nera e con l’ultimo successo può vantare 52 vittorie, 27 sconfitte e 31 pareggi nei 110 incontri fin qui disputati. Un bilancio ampiamente a favore, considerato anche quello casalingo in suo favore (33 vittorie, 14 pari e 8 sconfitte). Non per nulla anche la prima volta non fu indolore per la Samp: 4-0 il roboante passivo finale subito nell’ormai remota stagione 1946-1947. Sì, l’Unione era appena sbocciata.
Da lì in avanti goal fatti, pochi (117); goal incassati, tanti (164). Con quel maledetto 7 maggio 2017 ad aggravare enormemente la situazione: 7-3 per la Lazio grazie ai goal di Keita, Immobile, Linetty, Hoedt, Anderson, De Vrij, Lulic, ancora Immobile e un doppio Quagliarella. Sì, molti dei protagonisti li ritroviamo ancora oggi (e menomale che Hoedt non c’era e Keita era con noi: ah perché giocava?). Ah, la dura legge dell’ex…
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Sampdoria, 10 anni da incubo contro la Lazio
Nemmeno il 18 gennaio dell’anno scorsoè andata particolarmente meglio: 5-1 il finale in favore dei padroni di casa grazie alla rete iniziale di Caicedo, alla tripletta di Immobile, al gol finale di Bastos e a quello della bandiera messo a referto per i liguri da Linetty.
Nell’ultimo decennio all’Olimpico la Sampdoria se n’è andata con 8 sconfitte e 2 pareggi: 7 gol fatti e 23 subiti. Della serie “ciao , grazie e spegnete la luce prima di uscire”.
Insomma, di questi tempi non porta bene bazzicare la sponda biancoceleste del Tevere e forse è per quello che Massimo Ferrero ha portato per ben 2 volte negli ultimi anni la squadra dal Santo Padre. Anche se, piuttosto, un consiglio a Vitali Kutuzov e Francesco Flachi prima della gara lo si poteva anche chiedere…