Top e Flop Sampdoria: Adrien Silva dirige l’orchesta ma in attacco si stona. In attacco l’unico a provarci è Keita, Quagliarella in campo per tutta la gara
Tra i top c’è ancora Emil Audero. Decisivo nel primo tempo. Poi va in vacanza. Ma quando la Lazio attacca lui non sbaglia, c’è sempre e respinge ogni cosa. Anche sul gol, forse, senza quella leggera deviazione, ci sarebbe arrivato. Avanti così…
Sale sul podio dei top anche Omar Colley (e ci sarebbe anche Tommaso Augello). Ci sale di diritto. E’ per l’ennesima volta il migliore del suo reparto. Il miglior per quello che può fare in una difesa dove sia Tonelli, sia Yoshida non lo aiutano sempre, dove la Lazio quando spinge fa male. Tatticamente non è sempre ordinato, attento, ma velocità, senso della posizione e colpo di testa è insuperabile.
Terzo top Adrien Silva. E non una sorpresa. Ormai il portoghese ha preso ritmo e condizione. Ha preso in mano il centrocampo blucerchiato e lo guida al meglio. Serve trovare una sua spalla. L’ideale per noi sarebbe Ekdal ma all’Olimpico non ha fatto benissimo. Soffre forse essere una spalla. E Thorsby? Nemmeno lui è perfetto al suo fianco. Ma provare una volta Askildsen? Un po’ di coraggio santo cielo…
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Top e Flop Sampdoria: Adrien Silva dirige l’orchesta ma in attacco si stona
Il primo flop è Maya Yoshida. E’ da un suo colpo di testa che nasce la rete vittoria di Luis Alberto. Il made in Japan è però in continua difficoltà. E’ lento, troppo contro questa Lazio. Non è al meglio. Stranamente Ranieri se ne accorge, lo cambia. E la Samp dietro balla un po’ di meno…
Flop Fabio Quagliarella. Capiamoci: nulla contro di lui come persona, come capitano, come grande campione. Ma gli anni passano e bisogna avere il coraggio di lasciarlo in panchina e garantirgli la mezz’ora finale. Lì può fare la differenza. Può far male. Dall’inizio, per tutti i novanta minuti no. Non te lo puoi più permettere. C’è poco da dire… Tiri in porta zero, occasioni due, forse tre ma se le sbagli…
Ultimo floppone è Claudio Ranieri. Lui non le vuole sentire, non ne vuole sapere. Ma ogni santa partita sbaglia la formazione iniziale, la cambia in corsa. A Roma ha pure sbagliato modulo. Lui continua a pensare alla salvezza. Peccato…