Tommaso Augello ha ripercorso la sua carriera, l’esordio in A con la Sampdoria e il rapporto con mister Ranieri. Ecco che cosa ha detto
Tommaso Augello parla della sua carriera, dell’esordio in Serie A con la maglia della Sampdoria e di mister Claudio Ranieri. Lo fa alla pagina social ‘Che fatica la vita da Bomber‘, ecco che cosa ha detto il terzino blucerchiato:
L’esordio in A con la Sampdoria è stato bellissimo, anche perché non me l’aspettavo. Giocavamo contro la Spal, era una gara importante, tra in un ruolo non mio, l’esterno alto. Quando mette piede in campo eravamo sullo zero a zero, poi poi riusciamo a portarci in vantaggio e vinciamo uno a zero. Quel giorno ho realizzato un sogno, quello tutti i ragazzini che da piccoli giocano a calcio. Per me è qualcosa d’importante, che ho coltivato.
Ora mi sono abituato, quando ci sei dentro è una cosa che devi fare, devi capire la situazione, cercando di crescere e migliorare. E’ stato così per ogni categoria, mi sono immedesimato nel contesto, provando sempre a fare meglio.
Poi Augello ha risposto alla domanda su Claudio Ranieri:
Il nostro è un bel rapporto, non penso sia possibile parlare male del mister. Trovatemi una persona che non parli bene di Ranieri, credo sia impossibile. Lui vuole tanto da me, ci confrontiamo spesso, oltre al rapporto umano c’è anche quello calcistico.
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Poi il calciatore della Sampdoria ha parlato della suggestione legata alla Nazionale:
Quando sei bambino e pensi alla Serie A credi di non arrivarci mai, però non è che chiudi una porta. Se mi chiedi se mai ci arriverò, ti rispondo di no in questo momento. Devo migliorare, poi è ovvio, è il sogno di ogni giocatore. Sicuramente è più vicino ora di quando giocavo in Serie D.
Sulla sua carriera:
Non sono cresciuto in un settore giovanile professionistico. Sono andato subito con i grandi, a sedici anni ho firmato in Serie D, questo credo sia stato un bene. Questa è una cosa molto rara oggi, perché ha la possibilità di fare una scalata, sono davvero contento di quello che ho fatto.
La conclusione è affidata all’università:
Se fossi rimasto in Serie D, ora sarei laureato, mettiamola così. Adesso nel tempo libero lo studio non è la mia priorità.



