Il riscatto di Keita Balde è elevato e dipenderà molto dalle sue prestazioni, ma anche dalla sua volontà di rimanere ancora alla Sampdoria. Vediamo i motivi nel dettaglio.
Osti, Ferrero e Ranieri hanno ripetuto più volte, durante e dopo il mercato estivo, che avevano in mente di investire tanto per evitare di fare una stagione come quella scorsa. Investire tanto e subito, portando alla Sampdoria giocatori di esperienza e di grande qualità. Candreva, Adrien Silva e soprattutto Keita Balde rispondono a queste caratteristiche e, anche loro, sono complici del buon decimo posto della Sampdoria dopo venti giornate.
Ma nel calcio in crisi di oggi, con poche possibilità di spesa, un’operazione come quella di Keita Balde è onerosa, soprattutto per le casse di una società come la Sampdoria. L’attaccante senegalese arrivò dal Monaco con un prestito oneroso (due milioni di euro) con diritto di riscatto fissato a dieci milioni. Cifra elevata, che sicuramente Keita dovrà ripagare con goal e prestazioni per convincere la dirigenza della Sampdoria a spendere tutti e dieci i milioni.
Dunque la permanenza di Keita alla Sampdoria dipende molto dalle prestazioni dell’attaccante classe 1995 e dalla disponibilità economica della società. Ma non solo questo. Keita è arrivato a Genova perché motivato dalla possibilità di rilanciarsi dopo mesi di inattività, ma anche perché alla Sampdoria ha trovato un ambiente che lo convinceva.
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In primis Claudio Ranieri, che ha chiamato Keita facendogli capire di voler puntare tanto su di lui. E poi anche l’ex compagno all’Inter e alla Lazio Antonio Candreva, col quale ha riallacciato un’intesa molto produttiva per il rendimento offensivo della Sampdoria. E poi il carisma, il fiuto del goal e la qualità di un giocatore come Fabio Quagliarella.
Tutte persone e tutti motivi che lo hanno convinto a venire alla Sampdoria. Però se a fine stagione questo ambiente dovesse compromettersi, Keita sarebbe disposto lo stesso a rimanere? Il rinnovo di Claudio Ranieri va per le lunghe e non possiamo ancora sapere se sarà l’allenatore della Sampdoria anche in futuro. Lo stesso vale per Quagliarella, il cui rinnovo e/o posto in dirigenza ancora non va dato per sicuro. L’unica quasi certezza è il riscatto di Antonio Candreva, legato alla conquista del primo punto in classifica a partire dal mese di febbraio. Dovrebbe dunque essere una formalità.
Perciò bisogna vedere se Keita avrà ancora intenzione di rimanere in blucerchiato dopo questa stagione. A prescindere dal costo elevato del suo riscatto. Se Ranieri restasse e con lui Quagliarella e Candreva, probabilmente anche Keita sceglierebbe di nuovo la Sampdoria. Ma se le cose cambiassero da qui a giugno, potrebbe esserci un ripensamento sia da parte della società sia dallo stesso giocatore.