Calciomercato finito, che voto si merita la Sampdoria di Massimo Ferrero? Rggiunge la sufficienza? Un solo arrivo, nessuna cessione riuscita e il solito problema con il bilancio
Non è facile giudicare il calciomercato della Sampdoria. Non lo è per niente. C’è chi vota per un 6,5 (Tuttosport), chi per la sufficienza e stop (voto 6 della Gazzetta dello Sport e anche il Corsport). Nessun voto 5, nessuna insufficienza. Io da che parte sto? Io sono per un appena sufficiente, per un 5,5…
A farla da padrona, e non solo per la Sampdoria, è stato il famoso indicatore di liquidità. L’indice introdotto dalla Figc nel 2015 che attraverso il rapporto tra attività e passività correnti attesta quando una società può rispettare i propri impegni finanziari a breve termine.
La Sampdoria di Massimo Ferrero non è messa bene. Ma è in buona compagnia. Magra consolazione mi direte. Avete ragione.
Da qui la necessità di vendere per poter comprare. E
da qui anche l’intervento della Figc che ha autorizzato per questo calciomercato di gennaio uno sforamento massimo di 2,5 milioni, per evitare di bloccare completamente le operazioni di rafforzamento.
Per questo è arrivato Ernesto Torregrossa. Per altri motivi non sono andati via Antonino La Gumina. La Lazio pronta a comprarlo e girarselo in prestito alla Salernitana ha avuto lo stesso problema.
E ora i problemi rimangono. Non cambiano. La Sampdoria a giugno dovrà versare una cifra irragionevole per acquistare un attaccante non da Serie A. Ma chi l’ha consigliato a Ferrero lo scorso gennaio? Perché a quelle cifre? Chissà se prima o poi qualcuno alzerà la mano e si prenderà le colpe.
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Il calciomercato della Sampdoria di Ferrero? Non mi è piaciuto
Un arrivo importante, non fondamentale in un attacco che recuperato da un mese abbondante Keita Balde, che non ha ancora visto Gabbiadini e per questo nemmeno Quagliarella. Battute a parte l’attacco poteva essere anche non toccato.
Andava toccata la difesa, andavano fatti investimenti lì: a sinistra come a destra e pure al centro. Ma le finanze, in generale, sono quelle che sono. I problemi sono tanti, i soliti e non sembrano finire mai. Farsi sfuggire Sy, magari è pure un fenomeno, per 50, 100 e poco più mila euro non è stata una bella figura.
Cessione? Qualcuno ci crede ancora, non ha mai smesso. E’ imminente, è fatta. Peccato che ogni settimana sposti di mesi il passaggio di proprietà. Così è facile. Prima o poi anche Ferrero lascerà la Sampdoria. Bisogna capire quando e poi anche a chi. Già a chi? Bisognerà che mi legga il vangelo…
Ma parliamo di mercato. Almeno proviamoci. Un mercato insufficiente nelle uscite. La Sampdoria era pronta a privarsi di Jankto come di Ekdal. Ma non è mai riuscita a mettere sul piatto dei partenti Regini e soprattutto Ramirez, rimasto a Genova in vacanza per altri sei mesi con il benestare della maggior parte dei tifosi.
Poi Leris oltre a La Gumina. Altri due noti che poco centrano con questo progetto tecnico. La Sampdoria non ha venduto nessuno a gennaio non perché non ha voluto indebolire la propria rosa ma solo perché non è riuscita a vendere alle proprie cifre. Una verità amara, certo.
Un’ultima considerazione. Questa squadra, per il solo obiettivo di sempre, cioè la salvezza, basta e avanza. Quindi poche palle. Giochiamoci ogni partita, giochiamola per vincere. Le qualità ci sono, le abbiamo aggiunge a settembre. Ora bisogna solo schierarle, magari anche tutte insieme. L’equilibrio non si trova giocando sempre dietro, pensando a non prenderle.



