Dai tentativi di cessione a quelli di rinnovo, il rapporto tra Gaston Ramirez e la Sampdoria ne ha passate tante e adesso rischia di finire male.
Bisogna dire la verità: Gaston Ramirez è uno dei pochissimi giocatori che possono fare la differenza nell’attuale rosa della Sampdoria. E visto che è uno dei giocatori chiave che l’anno prossimo andrà in scadenza (come anche Albin Ekdal), tenuto conto della cessione di un pilastro come Linetty, è più che normale che la società cerchi il rinnovo di contratto.
Già, però adesso le cose sono un po’ cambiate. A gennaio, quando la Sampdoria spingeva per cederlo, era stato lui a voler rimanere a tutti i costi, vuoi per l’ambiente, vuoi per la città, vuoi per non tradire i compagni nella lotta salvezza. Il suo ingaggio pesava sulle casse della Sampdoria e il suo rendimento era sottotono, perciò i blucerchiati spingevano di forza per mandarlo nel campionato degli Emirati Arabi, da cui era pervenuta qualche offerta.
Poi c’è stato il lockdown e la ripresa del campionato, dove Ramirez è stato il giocatore più incisivo della Sampdoria in termini di punti in classifica procurati alla squadra (ben nove). E la situazione si è ribaltata. La Sampdoria vuole il rinnovo di contratto di un giocatore che, nella seconda parte di stagione, ha ritrovato se stesso e convinto Ranieri a puntare su di lui.
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Ramirez-Sampdoria: una telenovela dal finale tragico?
Ma stavolta è Ramirez a non essere convinto. Può essere per ripicca, come ha lasciato intendere il suo agente, Pablo Bentancur, in una dichiarazione dei giorni scorsi: “Non è normale accorgersi così tardi delle qualità di Gaston“. E in effetti dal considerarlo cedibile al volerlo fermamente con sé ce ne vuole.
Può anche essere per i soldi, perché in Arabia hanno offerto un contratto sontuoso a Ramirez mentre a Genova la società scricchiola un po’ sulla questione stipendi (e l’uruguaiano e il suo agente lo sanno benissimo). Fatto sta che ora il rinnovo di contratto sembra sempre più difficile da ultimare e la Sampdoria rischia molto seriamente di perdere un altro suo pezzo pregiato.
