Alessio Cragno ripercorre la stagione alla Sampdoria tra buone sensazioni personali e la retrocessione evitata ai playout. E scalpita per tornare in campo
La Sampdoria, anche in questa stagione, ha ricominciato con il valzer dei portieri. Con il guardiano dei pali blucerchiati che sta diventando un ruolo con tanti volti. Anche Alessio Cragno è tra coloro che hanno difeso la porta nell’arco delle ultime due annate e per la verità aveva portato un po’ di stabilità e sicurezza, diventando il titolare fisso per la seconda parte di campionato.
Che per lui singolarmente è stato tutto sommato positivo, perché stava ritrovando continuità dopo un’inattività di mesi in seguito all’infortunio patito al Monza. E la Sampdoria, per Cragno, ha rappresentato il ritorno alla routine del calciatore. Lo ha raccontato il portiere stesso in un’intervista a TMWeb:
Quella scorso doveva essere un anno di continuità a Monza, purtroppo il primo o il secondo giorno di ritiro ho avuto un infortunio alla spalla e sono rimasto fuori quattro mesi. Quando sono rientrato non facevo più parte dei loro piani e quindi dovevo trovarmi una sistemazione. È capitata l’occasione Sampdoria e l’ho presa al volo, al di là dei risultati sportivi che non sono stati eccelsi a livello di squadra, in quei mesi lì mi sono trovato veramente bene. Ho ritrovato il piacere di andare al campo e di allenarmi. Se togliamo gli aspetti di squadra il periodo è stato molto positivo
Ma se Cragno ha ritrovato il piacere e la possibilità di giocare di nuovo, d’altro canto lo ha fatto in sei mesi molto complicati. Che sono culminati con la retrocessione sul campo, poi evitata grazie all’ammissione ai playout. Il portiere è convinto che la squadra della Sampdoria non fosse da retrocessione, ma mentalmente è successo qualcosa. E ritorna il concetto della maglia blucerchiata che in Serie B pesa:
I primi sei mesi non so cosa sia successo, sono arrivato a gennaio. Quando sei in una società come la Samp, in Serie B, hai quasi l’obbligo di vincere, per la piazza, per la storia, per i giocatori che c’erano. L’obiettivo forse non è quello di arrivare primo per forza, ma devi lottare per il vertice. La pressione aumenta se ti trovi in una situazione in cui non sei abituato. Non sempre si riesce a uscirne, ed è un po’ quello che è successo, nonostante il gruppo fosse ottimo. lo sono arrivato a gennaio e ho trovato bravissimi ragazzi e professionisti seri, ma poi tutto l’aspetto mentale incomincia a pesare e un po’ ti blocca. Non riesci a esprimere il potenziale
Alessio Cragno: “Alla Sampdoria hai l’obbligo di vincere, mentalmente eravamo bloccati. Ora voglio rimettermi in gioco”

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Alla fine la Sampdoria si è salvata. In un playout che, peraltro, Alessio Cragno ha disputato solo per metà. La partita di ritorno l’ha giocata Simone Ghidotti, perché il portiere ex Cagliari e Sassuolo si è rotto il tendine d’Achille. Un altro infortunio che ha ostacolato la carriera del 31enne originario di Fiesole. Che ora infatti si ritrova svincolato, dopo che i blucerchiati hanno deciso di non tenerlo, seppure la società ci abbia riflettuto.
Ma la convalescenza per l’infortunio prevista per Cragno era lunga. E questo ha indotto la Sampdoria a non proseguire insieme. Dopo mesi il portiere ha confessato a TMWeb di sentirsi pronto a tornare e di volersi rimettere in gioco:
Adesso voglio rimettermi in gioco, in corsa, siamo nella fase centrale o finale della riabilitazione e quindi la luce in fondo al tunnel si inizia a vedere, aumenta la voglia e la volontà di rimettersi in gioco, di potere ritornare ad allenarsi, quello che è la passione e il mio lavoro, l’ambito sportivo è stata la mia vita, ora voglio ritornare ad avere continuità e un’opportunità per potere fare bene
Anche in questo calciomercato di gennaio la Sampdoria è alla ricerca di un estremo difensore. Gaetan Coucke andrà via dopo solo due partite giocate, interessa Boris Radunovic del Cagliari, squadra da cui è passato anche Cragno. Che ora manda un messaggio al calciomercato: l'”uomo Cragno” è pronto a tornare.



