Quagliarella è un simbolo della Sampdoria, come detto dallo stesso Ferrero, ma l’età avanza e la concorrenza cresce: non sarà più titolare indiscusso
La nuova stagione sta ripartendo e la Sampdoria potrà contare ancora su Fabio Quagliarella. Il capitano, l’uomo simbolo della squadra che a gennaio spegnerà trentotto candeline. È il punto di riferimento tant’è che, l’anno scorso, le sue magie hanno fatto registrare più di 500 vendite. Dei numeri a cui solo Cassano si è avvicinato.
Ferrero si sbilancia nei paragoni, avvicinandolo a due mostri sacri: “Oggi Quagliarella è quello che Vialli e Mancini sono stati in passato: un simbolo e non solo il capitano, e uno dei migliori attaccanti della storia moderna del calcio italiano. La Samp ha la sua grande storia e in questa storia Quagliarella occupa un posto importante”.
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Per Quagliarella questo, però, si prospetta un campionato diverso. Dopo cinque anni consecutivi di titolarità indiscussa, in questa stagione Fabio potrà entrare nelle rotazioni. Lo scorso anno, complice anche il fastidio al polpaccio, Quagliarella ha diminuito – e di molto – lo score rispetto all’anno precedente: 11 goal a 27.
Quest’anno la Sampdoria punterà su Bonazzoli, che ha rinnovato a cifre da top, e potrà contare, mercato permettendo, su Gabbiadini, La Gumina, Ramirez. Senza contare che si sta cercando una punta da acquistare.
C’è poi il neo-acquisto Damsgaard, che può fare la punta e di cui lo stesso Ferrero dice un gran bene: “A scuola da Ranieri, può crescere ancora di più. Con Osti e Pecini lavoriamo per individuare e studiare i talenti che possano darci tanto nel presente e ancora di più in futuro”.



