Laura De Stefano, presidentessa dell’Associazione Difesa Sampdoriana, ha evidenziato i disagi per i tifosi in Palermo-Sampdoria
Sono stati giorni intensi per l’Associazione Difesa Sampdoriana dopo i fatti di Palermo, con la trasferta vietata ai residenti in Liguria e la decisione arrivata ad appena 28 ore dalla partita in programma il 12 dicembre scorso.
Ore febbrili, ripercorse, al Secolo XIX, dalla presidentessa Laura De Stefano, che hanno portato anche a due interrogazioni parlamentari. Una situazione paradossale anche per i 12 tifosi della Sampdoria che hanno scelto di andare a Palermo e che hanno visto la partita non nel settore ospiti, ma al fianco dei palermitani:
I tifosi non hanno avuto problemi con i locali solo perché hanno tenuto profilo basso, senza alcuna forma di sicurezza. Sono stati lasciati a loro stessi. Gli è stata comunicata la chiusura del settore solo a ridosso della gara, hanno dovuto chiamare un numero.
Sampdoria, la rabbia di Laura De Stefano per la partita di Palermo

Sampdoria, Laura De Stefano: a Palermo tifosi lasciati soli, eravamo pronti in 500. Ecco cosa chiediamo alle autorità
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Non pochi i disagi per chi stava organizzando la trasferta e ha poi dovuto rinunciare, con circa 500 tifosi che erano già pronti per andare a Palermo:
La logistica era iniziata, voli, pullman, hotel prenotati. Negli anni il numero di doriani in trasferta è cresciuto, a Palermo avremmo potuto contare su circa 500 tifosi. Essendo meta lontana, l’organizzazione puntuale è fondamentale. Bisogna sapere le cose per tempo.
La Sampdoria ha fatto un comunicato molto duro dopo la decisione del Casms di vietare la trasfera ai residenti in Liguria, anche se in possesso di tessera del tifoso:
Dai tempi di Riccardo Garrone, le persone dedicate al rapporto con la tifoseria sono sempre state sensibile. Sembra che non si vogliano più i tifosi ospiti.
Ci sono state due interrogazioni parlamentari, presentate dagli onorevoli Bagnasco (Forza Italia) e Pirondini (M5S). E il lavoro dell’Associazione ha portato all’apertura della trasferta di Padova, dove sono attesi circa 1.300 sostenitori blucerchiati:
Hanno capito subito l’assurdità della situazione, li ringraziamo. Le priorità del Paese sono altre, ma non significa che i tifosi non meritino di essere tutelati. Padova? La trasferta doveva essere aperta a prescindere. Non esistono precedenti negativi. Ma siamo lieti sia prevalso il buon senso e convinti che il lavoro svolto abbia contribuito. Alle autorità chiediamo misure tempestive, che tutelino la libertà di movimento e la partecipazione.



