Dopo le parole di Fredberg sulle contestazioni dei tifosi anche Manfredi parla della situazione in casa Sampdoria, tra crisi sportiva e solidità finanziaria
Matteo Manfredi torna a parlare della Sampdoria. Lo fa in un’intervista in cui affronta gli argomenti dei suoi investimenti, come quello nell’intelligenza artificiale. Ma quello nel club blucerchiato è diverso da tutti gli altri. E in questo momento non sta andando bene. Lo testimoniano i risultati che da due anni sono negativi e le contestazioni dei tifosi che bersagliano la proprietà. Bersagliano Jesper Fredberg, che in un’intervista recente ha detto di non capire perché i sampdoriani ce l’abbiano con lui.
Manfredi invece lo capisce benissimo. Capisce che nel presente a livello sportivo si fatica tanto, tantissimo. Sa che i sampdoriani sono delusi e dice di capire le loro contestazioni. Ma, nell’intervista a Formiche.net, ha spiegato che, perché arrivassero i risultati, c’era prima bisogno di investimenti e di solidità finanziaria:
Sul piano sportivo i risultati non sono ancora quelli che tutti noi, per primi i tifosi, vorremmo, ed è giusto che la passione si esprima anche attraverso la contestazione. I tifosi fanno bene a pretendere di più, perché sanno cosa rappresenta la Sampdoria e quale livello le appartiene. La contestazione mi ricorda ogni giorno il livello a cui dobbiamo tornare. So bene che per un tifoso la solidità finanziaria non vince le partite, ma senza una società sana non esiste nemmeno la possibilità di tornare a vincerle. Fin dal primo giorno il primo obiettivo era tentare un risanamento che, per le condizioni iniziali, non aveva avuto precedenti nella storia del calcio italiano. Mai
Crisi Sampdoria, Manfredi: “Società ora è credibile, si può lavorare meglio sul piano sportivo”

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Dal 2023, quando è subentrato alla guida del club, fino ad oggi sono stati fatti tanti investimenti, continua Manfredi. E la Sampdoria da una società sull’orlo del fallimento è passata ad essere credibile. Una realtà primaria a livello italiano ed europeo, aggiunge il presidente. Parole che un po’ stridono con la classifica attuale del club, ma Manfredi dice di avere una visione a lungo termine. Come quella che ha portato Joseph Tey a parlare di Serie A entro il 2028 alcuni mesi fa. Nessuna parola, in proposito, sui rapporti tra lui e il maggior azionista del club.
Manfredi invece ribadisce il lavoro non è finito. E sembra promettere che ora, stabilizzata la società dal punto di vista finanziario, si potrà lavorare meglio dal punto di vista sportivo:
Tutto questo è stato possibile proprio grazie alla storia e al valore di questo club, che ci ha permesso di attirare l’interesse dei grandi capitali che questo club merita. Quando sono arrivato ho trovato una situazione estremamente complessa, non solo sul piano finanziario ma anche strutturale. Oggi la Sampdoria è una società risanata, equilibrata e credibile, una realtà di primaria importanza per il calcio italiano ed europeo che ha finalmente basi solide su cui costruire. Questo non significa che il lavoro sia finito, ma che oggi esistono finalmente le condizioni per lavorare meglio anche sul piano sportivo



