La crisi della Sampdoria all’interno della società nasce anche da alcune divergenze tra Matteo Manfredi e Joseph Tey
A giugno la decisione di Joseph Tey di togliere ogni possibile delega legata all’operatività sul campo a Matteo Manfredi dopo il fallimento del progetto Pietro Accardi. Un ruolo da semplice presidente, di rappresentanza, senza troppi poteri e intromissioni. Al suo posto Nathan Walker, Jesper Fredberg e Andrea Mancini “ereditato” dalla precedente gestione.
Secondo il principale quotidiano della nostra città, a non piacere al presidente della Sampdoria è soprattutto la creazione di una struttura parallela all’interno del club. Una struttura fatta naturalmente con uomini di fiducia scelti in prima persona da Tey.
“Non si parla solo del plenipotenziario Nathan Walker e del ceo sport Jesper Fredberg Fredberg, imposti a luglio o che vengono strenuamente difesi dalle critiche in alcune posizioni dell’organigramma”.
Crisi Sampdoria, Matteo Manfredi contrario alla struttura interna
Crisi Sampdoria, Matteo Manfredi contrario alla struttura interna di Tey. Il retroscena
LEGGI ANCHE Crisi Sampdoria, uno tra Matteo Manfredi e Joseph Tey è di troppo. A giugno l’addio…
Si sarebbe parlato solo questo nell’incontro tra Tey e Manfredi (si è svolto a Milano o in Svizzera? Non ci sono foto ma solo ipotesi… giusto!)
Di sicuro, e non ci volevano depistaggi per capirlo, si è parlato di come la Sampdoria debba mantenere la categoria. Per la storia del club, per il futuro economico della società che oggi sta bene, è sana.. Ma restare in Serie B è fondamentale…



