Samuele Dalla Bona, ex Sampdoria, fu scelto giovanissimo da Luca Vialli per il suo Chelsea: era il 1998, dopo l’Europeo Under 16
Una storia breve ma intensa quella di Samuele Dalla Bona. Da Golden Boy si è trasferito giovanissimo al Chelsea, facendo il suo esordio a 19 anni con Luca Vialli allenatore. Già, proprio quel Luca Vialli che, dopo l’Europeo Under 16 giocato in Scozia nel maggio del 1998, lo volle fortemente in Inghilterra.
Fu Vialli a volerlo, come afferma in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. In cui svela anche di essere, di fatto, scappato dal ritiro dell’Atalanta, squadra in cui militava in quel periodo:
Ero in Scozia per l’Europeo Under 16, maggio 1998. Giocai da dio. Dopo la finale persa, accanto al pullman, trovai Vialli. “Ora che vuole?”, pensai. Avevo 16 anni. Mi disse che il Chelsea era a caccia di giovani forti e che mi avrebbe voluto con lui. Scoppiò un casino. Scappai dal collegio la notte di Ferragosto per andare a firmare a Londra.
L’impatto non fu dei migliori, con Dalla Bona che ebbe difficoltà nel guadagnarsi il rispetto degli altri compagni di squadra:
L’impatto fu traumatico. Non parlavo una parola di inglese. Il Chelsea ci concesse un insegnante privato che non conosceva l’italiano e andava spedito. A volte non capivo e lo prendevo a parolacce. Infine è stato difficile guadagnarsi il rispetto degli altri.
Sampdoria, Dalla Bona e l’esordio con Vialli

Ex Sampdoria, Samuele Dalla Bona: a 17 anni Luca Vialli mi portò al Chelsea. Scappai dal ritiro…
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Poi arrivò il debutto con Luca Vialli, nel 2000, circondato da tanti campioni, come Gianfranco Zola e Roberto Di Matteo:
Debuttai con Vialli nel 2000, ma fu Ranieri a darmi fiducia. Avevo diciott’anni, ero circondato da gente come Hasselbaink, Desailly, Zola, Di Matteo, il mio amico Cudicini, Wise, Terry. A volte qualcuno mi guardava e pensava: “Ma chi è questo qui?
Proprio Ranieri, altro allenatore passato anche dalla Sampdoria, fu fondamentale per la crescita di Dalla Bona, che in blucerchiato ci è passato nella stagione 2005/06. Al Chelsea avevano un rapporto particolare:
In due anni non gli ho mai sentito dire un“bravo”, ma è stato fondamentale, un mentore. E anche Vialli. Prima del debutto mi chiamò mentre era in bagno, sulla tazza, e mi disse che mi avrebbe portato con lui contro il Coventry. Ero un po’ imbarazzato.



