Gli stipendi della Sampdoria sono stati al top in Serie Bkt: da Borini a Conti e Verre, fino a Tutino, quasi 70 milioni in tre anni
Dal 2023 – anno della retrocessione in Serie Bkt e del cambio di proprietà – a oggi, la Sampdoria ha speso tanto, tantissimo. Troppo. Nei tre anni di investimenti di Joseph Tey e di gestione di Matteo Manfredi il monte stipendi totale ammonta a 67.727.979 euro. Quasi 68 milioni, quindi, per rischiare la retrocessione in Serie C. Bonus (circa 6/7 milioni) esclusi.
Si tratta di un dato, riportato dal Secolo XIX, che fa riflettere. I risultati scadenti degli ultimi anni, fatta eccezione per il settimo posto della prima stagione con Andrea Pirlo, sono un elemento estremamente negativo. E riflettono una gestione sportiva con più di qualche punto di domanda.
Stipendi Sampdoria, 1 milione per Conti e Tutino

Fabio Borini
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Il primo anno, quello con Pirlo, rifletteva di stipendi derivanti dalla Serie A. Il monte ingaggi totale di 27.410.377 euro veniva appensantito dagli 1,3 netti di Fabio Borini, ma anche del milione a testa di Andrea Conti e Alex Ferrari, sceso dopo il rinnovo con spalmatura dell’ingaggio. C’erano, poi, Fabio Depaoli (700), Ronaldo Vieira e Petar Stojanovic (750), Valerio Verre (900), Sebastiano Esposito (650).
Il monte-ingaggi dell’anno scorso è sceso a 20.080.117, con alcuni stipendi comunque alti come quelli di Gennaro Tutino, da circa 1 milione, e di Massimo Coda, che viaggia ancora sugli 800.000 euro. Ma anche di Bartosz Bereszynski, circa 850.000 euro. Per arrivare, poi, ai 20.237.485 euro di questa stagione che, finora, ha prodotto solo un ultimo posto.



