Le difficoltà della Sampdoria nelle prime dodici giornate di Serie Bkt passano soprattutto dall’ultimo quarto d’ora della frazione iniziale di gioco: zero goal fatti e otto subiti
Salvatore Foti, dopo la sconfitta di Venezia, è stato chiaro nel parlare della tenuta fisica della sua squadra: “So che in questo momento 60/65 minuti la squadra dura, poi va giù. C’è tanto da lavorare“. Il tecnico blucerchiato, che detiene la panchina in tandem con Angelo Gregucci, ha capito che il finale di partita, almeno dal punto di vista della condizione, è quello più difficile per la sua squadra.
E in effetti su 19 goal presi in campionato, 5 sono arrivati proprio nell’ultimo quarto d’ora. Ma è anche vero che la Sampdoria, nello stesso lasso di tempo, ne ha segnati altrettanti. Dimostrando se non altro una reazione psicologica in alcune circostanze, come a Bolzano o Empoli. C’è però un altro momento della partita in cui la squadra ha un calo nel rendimento e quasi sembra sparire dal campo. Ed è l’ultimo quarto d’ora del primo tempo.
Sampdoria, l’ultimo quarto d’ora del primo tempo è drammatico: zero goal fatti e 8 subiti, la fascia oraria peggiore di ogni partita

I minuti che vanno dal 31mo al 45mo sono i peggiori a livello di rendimento realizzativo attivo e passivo dei blucerchiati. Zero i goal segnati in questa fascia oraria, un dato che in realtà è coerente con gli altri quarti d’ora della prima frazione: zero nei primi 15′, uno solo tra 16mo e 30mo (Fabio Depaoli a Bari). La quasi totalità delle reti segnate dalla Sampdoria arrivano nei secondi tempi (10).
Ma al dato degli zero goal segnati nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo si aggiunge quello delle reti subite nello stesso periodo, che sono 8. Ovvero quasi la metà del totale che i blucerchiati hanno preso (19). In nessun altro momento della partita la Sampdoria ha concesso così tante marcature.
Goal che sono arrivati in sfide che poi, al 90mo, hanno portato a 4 sconfitte (Südtirol, Cesena, Virtus Entella e Venezia), 2 pareggi (Bari e Frosinone) e una vittoria (il Pescara segnò al minuto 41). Con gli abruzzesi il secondo tempo ha raddrizzato le cose e anche col Frosinone. Ma nelle altre i goal arrivati prima del triplice fischio non sono bastati.
Anche e soprattutto nel finale del primo tempo, dunque, la Sampdoria si espone agli avversari. E potrebbe essere nuovamente una questione di tenuta fisica, dopo partenze buone in cui non concretizza arriva un calo. Crollo di cui poi paga le conseguenze. Il miglioramento del rendimento in questa fase potrebbe aiutare i blucerchiati a ottenere più punti, arrivando meglio all’intervallo e riprendere la partita con un piglio diverso. Per cercare poi di vincere le sfide anche con i cambi nel secondo tempo.



