Anche Igli Tare non sembra convinto degli algoritmi: il ds del Milan conferma il bisogno di visionare dal vivo i calciatori
Negli ultimi anni anche in Italia sono sempre di più le squadre che si affidano agli algortimi per trovare i giocatori interessanti sul mercato. Damien Comolli, ad della Juventus, ne è uno dei massimi “sponsor” e anche la Sampdoria, con Jesper Fredberg, si è allineata su questa strada che, finora, non ha portato risultati.
Di altro avviso, invece, il direttore sportivo del Milan Igli Tare. I rossoneri, in passato, si sono basati molto sugli algoritmi, ma da quest’estate la musica è parzialmente cambiata. Tanto che sono arrivati anche calciatori “fuori scala” come Luka Modric e Adrien Rabiot, voluti fortemente da Massimiliano Allegri e Igli Tare.
Tare: algoritmi? Li lascerei sullo sfondo

Jesper Fredberg (c.e.o. Area Football Sampdoria)
Milan, Igli Tare: algoritmi? Meglio vedere i calciatori dal vivo
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A Torino, nel corso del Social Football Summit di Torino Tare ha parlato proprio degli algoritmi. Di come la loro funzione possa avere uno scopo, ma poi serva sempre la visione sul campo. Sono da lasciare sullo sfondo, perché nella costruzione di una squadra serve tenere conto anche delle logiche del gruppo che, dai dati, non possono emergere:
Conta capire il grado di personalità che accompagna ogni calciatore e la personalità si misura di persona: i dati possono dare una mano, ma li lascerei sullo sfondo perché un gruppo vive di logiche sue



