Mattia Caldara dice addio al calcio. Ha giocato a Spezia ed è stato accostato in tante sessioni di calciomercato alla Sampdoria…
Il calcio è anche questo. È sapersi anche fermare e dire basta. E lui, Mattia Caldara l’ha detto. Basta soffrire, basta convivere con il dolore. Per salutare tutti, per spiegare la sua decisione ha deciso di scrivere una lettera aperta, di saluti.
Un foglio bianco, una penna. Chiudo gli occhi, butto fuori l’aria. Li riapro, è arrivato il momento. Caro calcio, io ti saluto. Ho deciso di smettere. No, non è stato facile deciderlo. Non lo è neanche scrivere queste parole. ‘Caro calcio, io ti saluto’. Continuo a rileggerle. Forse è un modo per accettarlo. Accettarlo un po’ di più. Ora ho trovato un po’ di tranquillità. Ma ci ho messo un po’ per prendere questa decisione. Tutto è nato a luglio dopo una visita da uno specialista: ‘Mattia non hai più la cartilagine della caviglia. Se continui tra qualche anno dovremo metterti una protesi’. Il mio corpo mi aveva tradito. Questa volta, forse, in modo definitivo
Poi ancora:
Ricordo ancora il primo passo dopo il contrasto: ho sentito la terra cedere sotto il mio piede. Sono crollato. Prima fisicamente, poi mentalmente. Ero nel punto più alto della mia carriera, poi in pochi secondi è cambiato tutto. Con il tempo sono stato meglio, ma non sono mai stato bene. Mai più. Non sono più riuscito a tornare a essere quel Caldara. Ci ho provato, ma non era più possibile. Questa rincorsa a un’illusione mi ha logorato. Volevo essere semplicemente quello che ero stato, essere me stesso. Riprendere quel sogno che stavo vivendo e allo stesso tempo inseguendo. Quel sogno si era trasformato in un’utopia. Vedete, a volte il tentativo di raggiungere un’utopia può aiutare a camminare. Nel mio caso, invece, mi ha distrutto. Le aspettative mie e degli altri, sperare qualcosa di impossibile, frustrazione: era troppo per la mia testa, non ero pronto. Non sono stato bene. Non ero più me stesso, neanche con le persone che amavo. Non riuscivo più a camminare per strada a testa alta. Tristezza, frustrazione, buio. Non so se si chiami depressione. So, però, cos’ho provato. Ho deciso di lasciare andare. Non per dimenticare. Ho deciso di lasciare andare per riprendere in mano la mia vita…
Sampdoria, Mattia Caldara accostato tante volte ma poi…
Sampdoria, da possibile colpo sul calciomercato all’addio al calcio: la storia di Mattia Caldara
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Basta all’età di 31 anni. Ancora un ragazzo. Una scelta maturata come detto dai continui dolori sul proprio fisico. Dolori derivanti da tanti problemi che non hanno più permesso a Caldara di dimostrare il proprio valore. Eppure le occasioni non sono mai mancate. Dall’Atalanta alla Nazionale, poi Milan e la Juventus poi senza mai giocare in partite ufficiali. La sua ultima squadra il Modena dopo essere passato anche da Venezia e in Liguria indossando la maglia dello Spezia..
Il nome di Mattia Caldara è stato accostato per alcune sessioni di mercato anche alla Sampdoria. Un nome per la propria difesa. Un nome rimasto tale.



