Eder ha vissuto anni importanti alla Sampdoria per la sua carriera: la scelta nel 2012, il rapporto con Mihajlovic e la voglia di tornare…
Tra il gennaio del 2012 e il gennaio del 2016 Eder ha vestito e onorato la maglia della Sampdoria. Quattro anni intensi in cui ha giocato 135 partite segnando 49 goal e meritandosi prima la chiamata della Nazionale e poi dell’Inter, che lo ha acquistato nel 2016. Quattro anni in cui Eder si è legato ai colori blucerchiati, ottenendo la storica promozione nel 2012.
A La Gazzetta dello Sport ha raccontato proprio della sua scelta, nel 2012, di andare alla Sampdoria, che era in Serie B e quasi in zona retrocessione:
A gennaio 2012 la Samp era quasi in zona retrocessione, ma Iachini, avuto a Brescia, disse che l’obiettivo era la Serie A. Fu la scelta migliore della mia vita.
Sampdoria, Eder: io, Sinisa e la Nazionale…

Eder: la Sampdoria la scelta migliore della mia vita. Mi sarebbe piaciuto tornare…
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A Genova ha stretto un legame molto importante con Sinisa Mihajlovic, che lo ha allenato dal novembre 2013 al maggio del 2015. Sinisa è stato il migliore avuto al Luigi Ferraris:
Sinisa? Il migliore avuto a Genova. Mi disse che parlavano tutti bene di me, ma che al tempo stesso ero discontinuo. “Devi essere consapevole delle tue qualità. Se vinciamo sarà merito tuo, se perdiamo sarà colpa tua”. Mi tirò fuori il carattere. Senza di lui non sarei andato in Nazionale.
La Nazionale arrivò con Antonio Conte, che lo vide durante un Sampdoria-Cagliari del 2015, finita 2-0 con i goal di De Silvestri e Samuel Eto’o:
Prima di un Sampdoria-Cagliari, nel 2015, Sinisa mi disse che Antonio e il suo staff sarebbero venuti a vedermi. “Oh, non è che te la fai sotto e fai una partita di merda?”, chiese scherzando. Un paio di settimane dopo, prima dell’Inter, fui informato della convocazione. Segnai su punizione.
E il futuro cosa riserva a Eder? L’italo-brasiliano, che ha chiuso la sua carriera al San Paolo, dopo un passaggio anche allo Jiangsu Suning, non ha dubbi: vuole fare il direttore sportivo. Anche se il classe 1986 ha il rammarico di non aver finito la sua carriera proprio alla Sampdoria:
Vorrei fare il direttore sportivo, ma per ora mi godo la famiglia. Mi sarebbe piaciuto tornare alla Sampdoria per chiudere lì. Ogni tanto rivedo i goal che ho fatto in quel periodo: che tempi.



