La crisi senza fine della Sampdoria per Matteo Monforte sta trascinando il club nelle sabbie mobili. Per uscirne c’è solo una soluzione, c’è solo un nome…
Il problema della Sampdoria per Matteo Monforte? Se non l’avete ancora letto su Il Secolo XIX, nella sua rubrica Peccati di gol, ve lo dico io: le sabbie mobili. Eh già. Nelle sabbie mobili ci si cade. Può succedere. Noi ne siamo un esempio…
Per liberarsi, è necessaria una mano esterna, qualcuno che ti aiuti a venirne fuori, prendendoti di peso. Chi muore nelle sabbie mobili, di solito ci muore perché ci finisce da solo, senza nessuno affianco. Ci muore per sfinimento, uno sfinimento dovuto ai ripetuti tentativi di uscirne, agitandosi oltremodo, provandole tutte per riaffiorare
Il racconto che ne fa Matteo è perfetto. Si sposa perfettamente con il momento attuale della Sampdoria di Foti e Gregucci. Ma ora anche di Lombardo oltre che di Pozzi.
La Sampdoria è nelle sabbie mobili, c’è dentro ormai tipo fino al collo, c’è dentro da quattro anni, sta sprofondando, inesorabilmente, inevitabilmente, va giù, sotto gli occhi di tutti. Tra un po’ le sabbie mobili oltrepasseranno il collo e arriveranno al mento. Quando entreranno nella bocca, ahimè, non esisterà più nessuna Sampdoria, almeno non come ce la ricordiamo noi, dal 1946
E se questo accadrà, scrive ancora il mio amico Matteo sul principale quotidiano di Genova, accadrà perché la nostra Sampdoria è “SOLA”, perché non c’è nessuno, affianco a lei, in grado di tirarla su di forza, portarla in salvo.
Sampdoria, c’è solo un modo per salvarsi da tutto questo: la soluzione di Matteo Monforte

Sampdoria, Matteo Monforte: per uscire dalla sabbie mobili c’è solo una soluzione…
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L’unica soluzione per Matteo Monforte è regalare la società. Discorsi già sentiti onestamente già ai tempi di Massimo Ferrero. Ma poi perché uno dovrebbe regalarti una cosa sua in cui se pur malamente ha investito dei soldi? Sia chiaro, non sto difendendo la società di oggi. Ma è un discorso che mi fa sempre sorridere quando si chiede di fare un passo indietro senza ritorno economico. Non si è mai visto nel calcio… e pure nella vita!
Comunque diamo spazio a Matteo, che se lo merita:
L’unica soluzione per non sprofondarci definitivamente, in queste belin di sabbie mobili, è che il signor Manfredi e compagnia cantante facciano definitivamente un passo indietro e vendano. E poiché vendere non è una cosa immediata – questo lo sappiamo benissimo – che, nel frattempo, la mettano in mano a qualcuno esterno di competente, che abbia amore e rispetto per i nostri colori e che conosco bene il calcio. Ecco, Roberto Mancini sarebbe perfetto…
Roberto Mancini sarebbe il sogno di tutti. Il mio per primo. Ma se fino a oggi non l’ha fatto forse un motivo ci sarà o no?
Però il sogno di tutti può e deve continuare a esistere:
Prendano Mancini come presidente, loro si facciano da parte e garantiscano soltanto i soldi sufficienti a far sì che ci si possa salvare da questo inferno che dura ormai da troppo tempo…


