Matteo Monforte ironizza su chi tra Foti, Gregucci e Pozzi allena oggi la Sampdoria. Poi se la prende con i giocatori…
La Sampdoria riparte, Un piunto tra fischi e applausi. Ma Matteo Monforte nella sua rubrica Peccati di Gol su Il Secolo XIX si fa una domanda. Ma chi l’allena la nostra squadra?
Alla fine, ad allenare la Sampdoria, ne hanno presi tre contemporaneamente che non si capisce bene chi allena davvero e chi no, chi è abilitato e chi no, chi sta in panchina e chi no, chi comanda e chi no. Puntano ad annebbiarci, a confonderci, così noi tifosi non sappiamo più con chi prendercela, impazziamo e ci internano tutti. Mossa astuta, lo ammetto. Fortuna che, a un certo punto, sabato pomeriggio ne hanno espulso uno, così in panchina abbiamo potuto restringere il campo per un po’…
Tra ironia, mezze verità e realtà la Sampdoria di Empoli non avrà in panchina Angelo Gregucci che a livello di comunicazione non è niente male. Devo ammetterlo. Bravo, spigliato e divertente. Viene da Roma ma soprattutto ha lavorato con tante emittenti radiofoniche parlando della sua Lazio. E questo l’ha aiutato. Non c’è dubbio.
Ma andiamo avanti con l’analisi del dottor Monforte:
…Come era prevedibile, sarà molto difficile uscire all’improvviso da una crisi che dura da tre lunghi anni. Tre anni di sconfitte che pesano come mazzate. Sconfitte a go-go, sconfitte con chiunque, sconfitte dovute – e su questa cosa insisterò all’infinito – in buona parte alla svogliatezza dei giocatori, più che all’incompetenza degli allenatori…
Ma quindi Matteo rivedi la tua posizione su Massimo Donati? Io lo rifarei fossi in te…
Sampdoria, Matteo Monforte se la prende con i giocatori di Foti e Gregucci
Sampdoria, Matteo Monforte: ma tra Foti, Gregucci e Pozzi chi allena? Sarebbe bello non pagare i giocatori per mancato rendimento…
L’attenzione di Matteo Monforte si sposta quindi sulla squasdra, sui giocatori.
Giocatori che hanno due gambe, due braccia e una testa esattamente come i giocatori del Catanzaro, del Sud Tirol, del Bari, dell’Entella, del Frosinone, che – ve lo giuro – sono tutto tranne che fenomeni. Eppure la figura dei fenomeni l’hanno fatta ugualmente, contro di noi. Come mai? Perché correvano dipiù, perché ci hanno messo più grinta. Punto.
Dipende dall’allenatore inculcare queste cose nella zucca dei ragazzi? La domanda di Matteo in parte ha una risposta ovvia, L’ altra no. Forse, scrive ancora sarà la mancanza di
obiettivi reali. Forse.
Peccato solo che non esista l’inadempienza contrattuale, come in tutti i lavori di noi comuni mortali. Sarebbe stupendo andare da loo e dirgli: ci hai fregato, non sai fare il lavoro per il quale ti sei proposto. Ridacci i soldi e lascia lì la maglia, addio…
Sì, sarebbe bello…



