Antonio Cassano, nel parlare dell’imminente sfida tra Entella e Sampdoria, non si tira indietro e attacca la gestione della società blucerchiata
Entella-Sampdoria è, in qualche modo, anche la partita di Antonio Cassano. Il fantasista di Barivecchia ha scritto la storia recente del club blucerchiato, ma ha un legame anche con la società di Chiavari, in cui giocano i suoi due figli. E in cui, nel 2018, provò a giocare, salvo poi ritirarsi in modo definitivo.
Al Secolo XIX ha raccontato come sta vivendo questa vigilia di un derby storico, una prima volta. Con gli elogi ad Antonio Gozzi e la sottolineatura del suo amore per la Sampdoria:
Per me a livello affettivo calcistico prima di tutto viene la Sampdoria. Dove sono stato alla grande e dove ho fatto tanto, vivendo bellissime stagioni. Poi nella mia vita è entrata anche l’Entella. Perché ho conosciuto quella stupenda persona che è il patron Antonio Gozzi e perché ci giocano i miei figli, che valgono più di tutto, più di qualunque cosa possa fare o avere fatto. E così seguo anche le partite e i risultati di entrambe.
Sampdoria, l’attacco di Cassano: chi è causa del suo mal…
Sampdoria, Antonio Cassano: la società è diventata un putiferio, colpa di chi la gestisce. Ci vorrebbe Roberto Mancini…
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Non avrebbe mai pensato di poter assistere a un derby così. Merito di Gozzi, ma grande demerito della stessa Sampdoria. Qui arriva l’attacco di Cassano proprio alla dirigenza blucerchiata e al modo in cui è stata gestita la società:
Non avrei mai pensato che un giorno ci sarebbe stata una partita di campionato tra Entella e Sampdoria. E invece… Se c’è, è per merito dell’Entella e per demerito della Sampdoria. Non posso vedere la squadra blucerchiata in Serie B. Il suo palcoscenico è la A, categoria della quale ha scritto la storia. Ma come si dice, “chi è causa del suo mal… ”. Ormai da qualche anno la società blucerchiata è diventata un putiferio e le responsabilità sono di chi l’ha gestita e di chi la sta gestendo.
La speranza, anche di Cassano, è che possa tornare Roberto Mancini. Ma non come allenatore, riprendendo le parole dette proprio dall’ex CT al Festival dello Sport di Trento (“Sicuramente finirò la mia carriera alla Sampdoria”):
Spero con tutto il cuore che in un futuro, il prima possibile, le cose finalmente cambino. Ho letto le parole di Roberto Mancini, la sua forte voglia di tornare alla Samp come ultimo atto della sua carriera. Io penso più da responsabile dell’area tecnica che da allenatore. Ecco ci vorrebbe proprio uno come lui, uno che ama questi colori, per riportarla in alto.