Marco Lanna ha chiamato Beppe Dossena per un chiarimento dopo l’attacco per la cessione della Sampdoria a Manfredi e Radrizzani
Beppe Dossena attacca, Marco Lanna risponde. L’ex centrocampista blucerchiato, nei giorni scorsi, aveva sollevato una polemica sul passaggio di proprietà del 2023 quando, da Massimo Ferrero la società era passata nelle mani di Matteo Manfredi e Andrea Radrizzani.
Questo uno dei passaggi chiave dell’editoriale su Telenord:
Perché l’allora cda, per succedere alla gestione Ferrero, scelse il gruppo Radrizzani-Manfredi a scapito dell’altro Garrone-Barnaba? Non offrivano le stesse condizioni ai creditori? Ammesso e non concesso che fossero leggermente diverse, tutto il resto (solidità, credibilità etc.) venne verificato in maniera approfondita? Questo è un punto di partenza sul quale, forse, non è mai stata fatta completamente chiarezza.
Parole che hanno portato la risposta dell’ex compagno e, soprattutto, presidente all’epoca Marco Lanna, che ha chiamato proprio Dossena per un chiarimento, come scrive Il Secolo XIX.
Sampdoria, la posizione di Lanna e del Cda su Barnaba

Sopralluogo: Marco Lanna (presidente Sampdoria)
Sampdoria, Marco Lanna risponde a Beppe Dossena: la proposta di Barnaba non era realizzabile
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L’investitore scelto, all’epoca, doveva assicurare la continuità delle attività della Sampdoria e l’iscrizione al campionato 2023/24. Strutturando il tutto per ottenere l’omologa del piano di ristrutturazione del debito. Il Cda, all’epoca, aveva ribadito più volte la propria posizione:
L’offerta di Radrizzani e Manfredi esaudiva tutti i parametri. La proposta di Barnaba presupponeva che la società, cioè il cda, ottenesse autonomamente l’iscrizione al campionato, con intervento finanziario solo successivo all’omologa dell’accordo di ristrutturazione, presupposto non realizzabile.
Il Cda aveva, inoltre, sottolineato che il nuovo socio aveva garantito l’esecuzione del piano con oltre 130 milioni immessi. Senza considerare il fatto che Joseph Tey sia arrivato dopo, in seguito all’uscita di scena di Andrea Radrizzani, come conclude Il Secolo XIX.