Roberto Breda ha raccontato del suo passato alla Sampdoria e ha dato consigli ai blucerchiati e a Donati su come affrontare la stagione
Roberto Breda è cresciuto nel vivaio della Sampdoria, con cui ha anche giocato due partite nella stagione 1989-90, chiusa con il trionfo nella notte di Goteborg in Coppa delle Coppe. E’ poi passato al Genoa, ma i colori blucerchiati non li ha mai scordati.
Al Secolo XIX ha rilasciato un’intervista in cui, oltre ad analizzare che stagione può essere per la Sampdoria, ha parlato del suo passato. Di come è arrivato a Genova, dell’importanza di gente come Luca Vialli, Roberto Mancini, Pietro Vierchowod, ma non solo. Anche di quanto abbia contato Vujadin Boskov:
Il sogno che diventa professione. Parto dalla provincia di Treviso, mi trovo in una delle squadre all’epoca più forti e simpatiche. Quattro anni di giovanili, poi Boskov mi aggrega alla prima squadra, solo due presenze ma in una stagione chiusa con la vittoria di Goteborg. Ho incontrato uomini veri, Boskov era un gran gestore ma con idee innovative, eravamo quasi gli unici a fare un solo allenamento al mattino. Vialli, Mancini, Vierchowod, Dossena, Victor…tutte personalità forti. Di solito i bomber sono solisti, Vialli trascinava il gruppo dentro e fuori dal campo, anche nel quotidiano. Se ho fatto il calciatore lo devo alla Samp.
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Parole importanti di Breda, che, è passato poi dal Genoa e, come allenatore, dall’Entella. Ha legato il suo nome alla Liguria e conosce bene l’atmosfera degli stadi, tra cui il Luigi Ferraris. Conosce, inoltre, la Serie B e ha dato dei consigli a Massimo Donati e alla Sampdoria su come affrontare la stagione:
Deve ricreare un’identità di squadra. Deve capire che la B è particolare, servono le idee ma determinazione e intensità sono imprescindibili. E deve farlo in fretta, ha bisogno di riconquistare i tifosi.
E i playoff? Anche su questi Breda ha le idee chiare:
In B in tre punti passi dalle prime otto ai playout, non puoi pensare a un obiettivo, spesso lo chiarisci nell’ultimo mese e mezzo, per cui devi fare tanti punti prima possibile. C’è equilibrio, nulla è scontato, penso alla sorprendente Juve Stabia dell’anno scorso.