Donati crede in Coda, lo ha voluto tenere e lo ritiene fondamentale per la Sampdoria, a prescindere da quanti minuti potrà giocare
La Sampdoria riparte ancora da Massimo Coda. In una squadra che sta cambiando molto, sia negli interpreti sia nel modo di giocare, il numero 9 resta un pilastro a cui aggrapparsi, su cui basare la costruzione del gioco blucerchiato. Massimo Donati crede fortemente nel bomber di Cava dei Tirreni, ha voluto confermarlo nonostante le voci di calciomercato, mentre l’altro grande colpo della scorsa annata, Gennaro Tutino, è andato via.
Questo perché Donati lo ritiene fondamentale per la sua Sampdoria. E lo ha visto affamato, motivato a fare ancora bene, condizione imprescindibile per il tecnico blucerchiato. Coda, dunque, sarà centrale nel progetto blucerchiato di questa stagione. A prescindere dai minuti che giocherà:
Coda è un giocatore fondamentale a prescindere da quanto gioca. Sa la stima che ho per lui, è un giocatore che ha segnato tanto ma che deve ancora segnare tanto. Se avesse la pancia piena l’avremmo mandato via o sarebbe andato via lui. Si allena sempre al massimo, è normale che alla sua età non si possa chiedere 90 minuti tutte le partite
Sampdoria, Donati: “Coda? Non gli si può chiedere di fare 90 minuti a partita. Ma è fondamentale lo stesso”
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Donati sa bene che Coda non può garantire un’intensità di gioco elevatissima e 90 minuti a partita per tutta la stagione. È consapevole che si tratti di un’arma da gestire il meglio che può. Anche per questo è arrivato Marvin Cuni, che può fare il lavoro sporco al suo posto grazie alla sua corsa e al suo fisico. Il tecnico della Sampdoria ribadisce che, per lui, anche solo giocando 5 minuti a incontro si può essere decisivi. Ed è una qualità che Coda ha: saper essere decisivo anche solo avendo un’occasione a disposizione.
Per me sono fondamentali più quelli che subentrano piuttosto di chi fa 75 minuti. Se uno gioca 5 minuti, devono essere i 5 minuti della vita. È nomale che un giocatore è più gratificato se è titolare e gioca tante partite, ma ho capito negli anni che ogni giocatore è importante. La stagione può deciderla uno che gioca due partite all’anno. Loro lo sanno. La rabbia di chi non gioca titolare la deve portare in allenamento per lavorare e giocare ancora di più. Per Coda vale lo stesso, al di là di quanto giocherà