Anche se è rimasto poco alla Sampdoria, il mondo blucerchiato ha conquistato Gregucci, tra Olly, Mancini e il molo di Vialli. Le dichiarazioni
È bastato poco alla Sampdoria per conquistare Angelo Gregucci. Solo qualche mese appena, per la verità un pochino più del previsto, ma il mondo blucerchiato è entrato nel cuore del collaboratore tecnico che, con Alberico Evani e Attilio Lombardo, ha fatto parte della squadra dei “manciniani” che sono arrivati in soccorso del club doriano.
Una task force che doveva durare due mesi, che però si è prolungata a causa di tutta la trafila playout, che però ha permesso a Gregucci e agli altri di finire il loro lavoro col sorriso. Il mondo Sampdoria ha travolto il tecnico, lasciandogli tante emozioni. E per i motivi più disparati. Lo ha raccontato al Corriere della Sera:
Sono rimasto più del previsto per l’anomalia dello spareggio. Mi rimane la canzone di Olly cantata in curva. E poi Bogliasco, i magazzinieri. Mancini e Invernizzi, Marassi e l’inno della Sampdoria cantato dal pubblico. Emozioni. E un giorno ho chiesto a Lombardo di accompagnarmi al pontile intitolato all’amico Vialli
Sampdoria, Gregucci: “Dall’inno a Marassi al molo di Vialli: quante emozioni…”
Sampdoria, Angelo Gregucci: Mancini, Olly e il molo intitolato a Vialli. Un viaggio di emozioni
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La Sampdoria, per Gregucci, ha significato tante cose. È il ricordo dell’amico Gianluca Vialli, del rapporto con Mancini padre e figlio, con Lombardo e Invernizzi, tutti intrisi di sampdorianità. Ed è la passione dei tifosi che ha potuto ammirare a Marassi, tra Lettera da Amsterdam e le canzoni di Olly cantate “A squarciagola”.
Tantissimi sentimenti del genere, condensati in poche settimane, non potevano che lasciare una traccia profonda nell’animo dell’allenatore, che ora è svincolato. E pensare che, per alcuni giorni, Gregucci e Lombardo hanno accarezzato la possibilità di rimanere ancora alla Sampdoria. Ad allenare i colori più belli del mondo, a respirare ancora l’atmosfera del Ferraris tutto blucerchiato. Ma poi sono state fatte altre scelte, con Massimo Donati ora pronto a guidare la squadra verso il suo primo campionato di Serie B. E allora a Gregucci non resta che tenersi strette quelle emozioni vissute intensamente a Genova, custodendole gelosamente come si fa con le cose preziose.