Nicola Legrottaglie ha parlato della sua esperienza alla Sampdoria: tra i risultati e le scelte di Matteo Manfredi
Nicola Legrottaglie è passato un solo anno dalla Sampdoria. L’ex difensore di Chievo, Juventus e Milan era stato scelto da Andrea Radrizzani come Head of Performance, ma, dopo una sola stagione, il suo contratto non è stato rinnovato. Al Secolo XIX ha raccontato di com’è andata la stagione 2023/24 e della decisione di non riconfermarlo.
Matteo Manfredi e Andrea Radrizzani hanno permesso, al netto di un anno disastroso, di salvare la Sampdoria:
Indipendentemente dal disastro di quest’ultimo anno, credo che si debba giudicare guardando da dove è partita la Samp. Io conosco tutta la storia dall’inizio, c’erano 170 milioni di debiti ed era quasi fallita. La gestione Radrizzani-Manfredi ha permesso di salvarla e comunque la squadra è ancora in vita, seppur attaccata alle macchine di rianimazione. Ricostruire non è mai facile.
Sampdoria, Nicola Legrottaglie: io e Mancini…
Sampdoria, Nicola Legrottaglie: i risultati mi hanno dato ragione. Manfredi? Ha fatto altre scelte
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Non si può parlare di una mancata intesa tra Legrottaglie e Manfredi che, un anno fa, ha fatto scelte diverse per la gestione della Sampdoria:
Io con Manfredi ho un ottimo rapporto, l’ho conosciuto fuori dal lavoro ed è una brava persona. Semplicemente ha preso una decisione diversa. Per quest’ultima stagione, ritengo che non si possa dare la responsabilità dei risultati a una sola persona.
Un anno fa i blucerchiati hanno chiuso al settimo posto, che sarebbe stato sesto senza i due punti di penalizzazione. E’ facile, però, secondo Legrottaglie, parlare da fuori, senza avere la visione interna. L’ex Head of Performance, però, si prende una picccola rivincita parlando di risultati che “mi hanno dato ragione”, anche guardando dove sono i calciatori presi l’anno scorso:
È facile parlare da fuori e non sarebbe giusto. Quando io ero dentro non potete immaginare quante persone volevano essere al mio posto e quante critiche infondate ho ricevuto. Si guardavano i risultati e, quando all’inizio non arrivavano, io ero uno dei pochi che ha sempre creduto che era la formazione giusta per andare in Serie A. Infatti i risultati mi hanno dato ragione, vedendo dove sono ora quei giocatori. Saremmo arrivati sesti senza i due punti di penalizzazione.
Ha condiviso il lavoro con Andrea Mancini. I due, pur con visioni differenti, sono riusciti a portare a termine una buona stagione. Poi Matteo Manfredi ha scelto di affidarsi a un direttore sportivo più esperto come Pietro Accardi, con risultati pessimi, che sono sotto gli occhi di tutti:
Nel passaggio tra Radrizzani e Manfredi sono cambiate alcune dinamiche. Andrea Mancini doveva fare delle cose, poi ne ha fatte altre, ma nonostante le visioni differenti siamo stati bravi a portare a termine il lavoro insieme. Lo stimo come professionista. Poi, una volta superati i conflitti, si può apprendere molto. Non serbo alcun rancore. Tant’è vero che sono rimasto, pur non condividendo il modo di agire di alcune persone. E nessuno può dire nulla sui risultati che abbiamo ottenuto. Poi Manfredi ha preferito un ds che avesse più esperienza di noi che eravamo alla nostra prima volta. È comprensibile. Non c’è una regola, a volte persone non esperte possono raggiungere lo stesso buoni traguardi.