La prima missione di calciomercato di Andrea Mancini è tagliare il monte ingaggi della Sampdoria, sotto esame i contratti più onerosi
Il calciomercato è ufficialmente iniziato e Andrea Mancini deve lavorare su un doppio fronte. Da un lato deve cercare di trovare i primi rinforzi stagionali per la Sampdoria, dall’altro è costretto ad assolvere un’esigenza più urgente: il taglio del monte ingaggi. Entro il 31 luglio il totale lordo degli stipendi dei blucerchiati dovrà essere di 9 milioni di euro al massimo, perché per ogni euro in eccedenza la proprietà dovrebbe garantire il 40% con una fideiussione, cosa che il presidente Matteo Manfredi vuole evitare.
Dunque, Mancini deve fare mercato ma anche tagliare i costi, andando ad attingere agli stipendi. Per prima cosa, una mano l’ha avuta dalla fine dei contratti dei tre allenatori della scorsa stagione Andrea Pirlo, Andrea Sottil e Leonardo Semplici. In più, grazie ai mancati riscatti dei calciatori in prestito, ha ridotto ancora il complessivo degli ingaggi, che adesso si aggira attorno ai 15 milioni di euro lordi. Ne mancano all’appello 6 e, probabilmente, è questa la parte più difficile per il direttore sportivo della Sampdoria. Che ora comincia a esaminare i contratti più onerosi, cercando di capire cosa si può fare.
Calciomercato Sampdoria, Mancini e gli ingaggi da tagliare: Coda e Romagnoli possibili sacrifici
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Secondo quanto riporta l’edizione genovese di La Repubblica, particolare attenzione sarà data ai contratti di Massimo Coda e Simone Romagnoli. La punta è tra i calciatori che guadagnano di più insieme a Gennaro Tutino e Alex Ferrari, che però hanno più chance di rimanere. Il numero 9, dopo una stagione da 9 goal complessivi, vuole un’altra avventura da protagonista per superare il record di Stefan Schwoch, che ormai è stato raggiunto. Potrebbe anche rimanere a Genova, ma se si opererà per tagliare i costi, potrebbe essere uno dei principali indiziati, visto il suo stipendio da circa 800mila euro netti all’anno, ancora per una stagione.
Così come Romagnoli, appena rientrato dal brutto infortunio al tendine d’Achille, che lo ha tenuto ai box per sei mesi. Anche il suo stipendio non è basso e potrebbe partire se ci fosse una proposta adatta, vista anche qualche incognita sulla sua tenuta fisica. Rientra dal prestito anche Antonino La Gumina, legato da anni alla Sampdoria e con un contratto oneroso. Anche lui potrebbe essere uno dei primi sacrifici di Mancini nell’ottica di un taglio del monte ingaggi.