Fabio Bazzani ha commentato il playout tra Salernitana e Sampdoria: l’ex blucerchiato mette in guardia anche dalla decisione su Evani
Fabio Bazzani era la seconda voce di Dazn in occasione del ritorno della sfida tra Salernitana e Sampdoria. Ha raccontato da vicino il playout e al Secolo XIX racconta qual è stato, per lui, uno dei fattori principali che ha fatto pendere la bilancia dalla parte dei blucerchiati:
Il fattore Marassi, il pubblico blucerchiato, ha fatto sicuramente la differenza. All’andata si è giocato in un ambiente stratosferico nel quale la squadra ha trovato energia e sicurezza, cosa poi riconosciuta anche dal tecnico avversario Marino.
La Sampdoria vista al playout è molto diversa da quella del campionato. Con un atteggiamento così avrebbe potuto fare più strada, anche se un percorso di 38 partite difficilmente mente. Qualcosa, in questa stagione, non è andato per il verso giusto in casa blucerchiata:
Se un percorso di 38 partite ti ha portato ad essere lì, vuol dire che non sei mai riuscito a trovare le chiavi giuste per mostrare il tuo potenziale. Queste due partite esulavano dal contesto precedente. La Samp è stata brava a viverla come una seconda opportunità, che non sempre ricapita, e a sfruttarla. E poi si è visto che ci sono giocatori importanti se messi nel contesto giusto. Tradotto: Sibilli, Coda, Tutino… se recupera. Attaccanti dal valore diverso rispetto a quanto dimostrato quest’anno.
Sampdoria, Bazzani: giusto convalidare il goal di Coda
Sampdoria, Fabio Bazzani: ecco perché ha vinto il playout. Evani? Non deve essere una scelta umorale
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I blucerchiati devono fare delle scelte importanti ora. Sibilli, per il momento, non rimarrà. Bazzani, uno che di goal se ne intende, dice la sua sull’attaccante tornato al Bari. Non bisogna farsi ingannare da una stagione giocata al di sotto delle aspettative:
Con Coda costituisce una coppia importante. Non bisogna farsi offuscare da stagioni brutte. Dunque, ripartire da determinati calciatori che in B hanno sempre fatto bene e negli spareggi hanno mostrato personalità sarebbe giusto, però lì starà a chi deve fare scelte. Ci può anche essere la scelta di voler azzerare quanto fatto quest’anno ripartendo con una rivoluzione.
Sul futuro non può mancare la domanda relativa ad Alberico Evani e Attilio Lombardo. Possono rimanere? Secondo Bazzani sì, ma è importante che la Sampdoria non compia una scelta emotiva. Deve essere una decisione con un fondamento tecnico:
È molto semplice: l’are tecnica deve credere che siano le persone giuste per un percorso che parte. Altro discorso è ripartire per inerzia, perché hanno salvato la Samp, hanno il Doria nel cuore e sono apprezzati da tutta la tifoseria. Se è solo una scelta umorale e non si è convinti, non so se abbia senso. Io credo che avrebbero le potenzialità per andare avanti, ma è un discorso più profondo. Non bisogna ragionare con emotività, ma deve esserci una società che crederebbe in loro a prescindere da tutto.
Infine un commento anche sui discussi episodi arbitrali:
Sul mani di Ferrari c’è immediatezza sul goal, quindi normale che il Var agisse così. Sull’altro c’è un dubbio su un possibile fallo di mano di Meulensteen. Non so cosa abbia deciso il Var, dall’impatto si vede che la palla potrebbe avergli sbattuto sul braccio, ma potrebbero aver deciso che non fosse punibile, e a quel punto non c’è immediatezza perché segna un altro giocatore. Faccio un esempio: un caso analogo ci fu in Bologna-Milan, Fabbian-Castro, palla sul braccio del primo e il secondo realizza. Credo che abbiano ragionato in quel senso. Poi sono quelle situazioni che se le subisci non ti fanno piacere, se le hai a favore pensi non siano così eclatanti. È il gioco delle parti.
