Anche De Zerbi, bresciano di nascita, commenta arrabbiato la mancata iscrizione del Brescia, il tecnico attacca Cellino: “Ha sempre cercato di raggirare tutti”
La scomparsa dal calcio professionistico del Brescia sta scuotendo gli animi delle persone che amano la storica società che dovrebbe ripartire dai dilettanti dopo 114 anni di storia. Tanti ex calciatori hanno espresso la loro vicinanza ai tifosi e la tristezza per l’epilogo tragico della situazione. E tanti protagonisti del mondo del pallone hanno anche origini bresciane e, per questo, sono ancora più coinvolti.
Ci sono, ad esempio, gli ex Sampdoria Andrea Pirlo e Roberto Baronio, che hanno vestito la maglia delle Rondinelle a inizio carriera e hanno manifestato i loro sentimenti attraverso post sui social. E c’è anche Roberto De Zerbi, allenatore dell’Olympique Marsiglia e bresciano di nascita, con una breve parentesi nel 2008 da calciatore del club lombardo. In un’intervista al Giornale di Brescia, l’allenatore italiano ha detto di essere parecchio arrabbiato per la fine che sta facendo il Brescia:
Fatico a trovare le parole. Sono incavolato nero. Cellino chi era lo aveva già ampiamente dimostrato. Non è degno di una sola parola. Anzi, a proposito di parole. Ci tengo a dire che non credo a una sua sola parola quando dice di essere stato imbrogliato o di essere una vittima. La sua storia dimostra in maniera esaustiva che non solo non può essere stato raggirato, ma che anzi lui ha sempre cercato di raggirare tutti
Brescia, De Zerbi: “Cellino vittima? La sua storia dimostra che ha sempre cercato di raggirare tutti”
Fallimento Brescia, la rabbia di Roberto De Zerbi contro Cellino: non credo a una sua parola…
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De Zerbi non vuole fidarsi delle tante scusanti che ha messo in campo Massimo Cellino per giustificare il mancato versamento dei 3 milioni di euro necessari all’iscrizione. In poche parole affidate al Corriere della Sera, edizione di Brescia, il patron ha dichiarato di essere stato vittima di truffe e di raggiri, nonché di essere stato lasciato solo. Ma l’allenatore italiano non vuole credergli, ritenendo che il presidente non sia assolutamente la vittima, semmai il colpevole del baratro in cui è finito il club lombardo. E la rabbia di De Zerbi riflette quella di tutti i bresciani, che hanno visto scomparire la squadra della città con una lenta agonia.