La Sampdoria ha preso le distanze da quanto fatto da Silvani, responsabile del Settore Giovanile, dopo l’indagine de Le Iene in merito al tesseramento di Emanuele Profeti
La Sampdoria ha deciso di rispondere con un comunicato ufficiale al servizio mandato in onda dalla trasmissione “Le Iene” sul tesseramento del classe 2005 Emanuele Profeti. Nel servizio in questione il giornalista Luca Sgarbi si è finto il fratello del giocatore, disposto a pagare pur di farlo giocare, agganciando una coppia di procuratori, Giulio Biasin e Piero Borella.
La posizione della Sampdoria:
In relazione al servizio andato in onda nel contesto dell’ultima puntata della trasmissione di Italia 1 ‘Le Iene’, l’U.C. Sampdoria ritiene doveroso esprimere in modo chiaro e fermo la propria posizione in merito ai fatti riportati.
Le ricostruzioni diffuse – secondo cui il tesseramento del calciatore Emanuele Profeti sarebbe avvenuto a fronte di una presunta sponsorizzazione – descrivono dinamiche del tutto incompatibili con i principi di correttezza, trasparenza e meritocrazia che da sempre guidano l’operato della nostra società, in particolare nel Settore Giovanile.
Sampdoria: indagine interna su Luca Silvani
Le Iene, la Sampdoria prende le distanze da Luca Silvani. Il comunicato ufficiale
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Nel servizio si parla di 10.000 euro per il marketing della Sampdoria sotto forma di sponsorizzazione. Accordo che la stessa società smentisce di aver sottoscritto e approvato, con il reparto marketing innocente in questa situazione:
A tal proposito l’U.C. Sampdoria precisa con assoluta fermezza di non aver mai sottoscritto, autorizzato o approvato alcun tipo di accordo, contratto o intesa – diretta o indiretta – finalizzata a una sponsorizzazione connessa al tesseramento del signor Profeti, né con lui né con soggetti a lui riconducibili. Ogni eventuale iniziativa assunta in tal senso è da considerarsi del tutto estranea alle modalità operative della società, che ne declina ogni coinvolgimento e responsabilità.
Si arriva, poi, alla posizione di Luca Silvani, responsabile del Settore Giovanile e uomo scelto da Alessandro Messina. La Sampdoria prende in toto le distanze da Silvani che, come si vede dal servizio, ha incontrato Luca Sgarbi ed Emanuele Profeti in un noto locale l’ultimo giorno di mercato a Bogliasco. In riferimento a Silvani, che ha fatto firmare il contratto al ragazzo, la società blucerchiata ha fatto partire un’indagine interna per aaccertare le responsabilità e procedere, eventualmente, con l’allontanamento del dirigente:
L’U.C. Sampdoria prende pertanto le distanze in maniera netta e inequivocabile da qualsiasi comportamento non conforme ai propri valori, incluso quello attribuito al responsabile del Settore Giovanile, signor Luca Silvani.
In tal senso la società ha già avviato un’indagine interna per accertare ogni elemento utile e si riserva di adottare tutti i provvedimenti ritenuti opportuni, incluso l’eventuale allontanamento del suddetto dirigente, a tutela dell’integrità del club.
Peraltro, subito dopo il suo tesseramento (avvenuto in data 3 febbraio 2025), il signor Profeti si è reso irreperibile, così dimostrando la strumentalità dei contatti intercorsi con l’U.C. Sampdoria volti a ledere l’immagine della stessa a beneficio di presunti profitti di terzi.
In ragione di tale condotta il club ha prontamente provveduto a diffidarlo formalmente dal reiterare qualsiasi comportamento lesivo della reputazione e degli interessi dell’U.C. Sampdoria, riservandosi di agire per il risarcimento dei danni subiti.
Alla luce di quanto sopra, l’U.C. Sampdoria ribadisce con fermezza la propria totale estraneità da qualsiasi pratica che possa anche solo ipoteticamente configurarsi come traffico illecito di denaro ai fini del tesseramento o come violazione dei principi di meritocrazia nello sport. Qualsiasi individuo che si renda responsabile di condotte in contrasto con tali valori fondamentali non potrà in alcun modo trovare spazio – ora o in futuro – all’interno della nostra organizzazione.
La tutela dei giovani atleti, il rispetto delle regole e la trasparenza nei rapporti sportivi restano – oggi come ieri – principi irrinunciabili e fondanti della nostra identità.