Con la Sampdoria non è andata, Fabio Capello consigli ad Alex Del Piero di non fare come Andrea Pirlo, ovvero di bruciarsi, ma di fare con calma
Nel calcio italiano potrebbe arrivare un nuovo allenatore, un ex giocatori che dopo aver dimostrato e vinto tutto da giocatore, vuole cimentarsi nella carriera da allenatore. Si tratta di Alessandro Del Piero storica bandiera della Juventus e della nazionale Italiana che ha ottenuto la licenza Uefa Pro.
Proprio in vista della licenza presa dall’ex numero 10 sono arrivate le parole di un suo ex allenatore, Fabio Capello che ai microfoni de La Gazzetta dello Sport ha voluto dare un consiglio ad Alex, parlando anche dell’ex allenatore della Sampdoria Andrea Pirlo.
Proprio di non avere fretta. Di non bruciare le tappe, partire magari dal settore giovanile e salire per gradi. Prendete Pirlo: il percorso che gli era stato delineato, con la Juventus Under 23 come prima tappa, era corretto. Poi si è trovato catapultato in prima squadra prima ancora di iniziare e, nonostante abbia vinto due trofei, l’hanno mandato via. Ma allenare è un altro mestiere, serve tempo per imparare, maturare esperienza. I calciatori, anche i campioni, sono portati a pensare con “io”, da tecnico devi ragionare solo col “noi
Fabio Capello però confida in Alessandro Del Piero da allenatore, persona intelligente e di personalità, anche in panchina può dire la sua.
Sì perché è sempre stato intelligente. Ha ovviamente personalità, sa parlare un ottimo inglese. E non è un tipo che ha fretta. Una volta che ha smesso di giocare non si è tuffato subito in una nuova carriera: ha fatto pubblicità, è anche opinionista. Sempre con classe, sobrietà e professionalità, lui è così in tutto quello che fa
Ex Sampdoria, Fabio Capello scommette su Del Piero
Ex Sampdoria, il consiglio di Fabio Capello a Del Piero: non fare come Pirlo…
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Andrea Pirlo dopo l’avventura sulla panchina della Juventus aveva accettato una proposta dalla Turchia prima di far ritorno in Italia per guidare la Sampdoria per provare a riportarla in Serie A. La prima stagione con tante difficoltà si è conclusa con l’eliminazione al primo turno dei playoff, il secondo anno invece è durato solo 4 partite (3 in campionato e 1 in Coppa Italia) prima dell’esonero.