Brescia a rischio penalizzazione, Cellino incolpa il commercialista per le inadempienze fiscali e il rapporto col Gruppo Alfieri. Nel mentre, però, rivolge un’accusa anche alla Covisoc
Il terremoto che ha sconvolto la Serie B ha l’epicentro a Brescia. Dove il club cittadino, di proprietà di Massimo Cellino, ha commesso delle irregolarità amministrative avendo comprato crediti d’imposta che, però, sembrano risultati inesistenti. Crediti ceduti dal Gruppo Alfieri Spv, una Srl con sede in via Montenapoleone a Milano attiva da soli 7 mesi e amministrata da Gianluca Alfieri, un 25enne avellinese.
Una scelta strana per le rondinelle, che si sono rivolte a questa società per ottenere circa 2,2 milioni di euro di crediti di imposta, come ha ammesso lo stesso Cellino. Che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha anche incolpato lo studio di commercialisti di cui si è sempre fidato:
Certo, parliamo dello Studio Associato Gamba di Brescia che ci offre consulenza da oltre sei anni e si occupa regolarmente delle buste paga e dei nostri F24. Lui mi ha suggerito di affidarmi al Gruppo Alfieri spv per il versamento dei contributi attraverso la compravendita legale dei crediti di imposta. Mi fanno passare per truffaldino, come se io conoscessi questo Alfieri. Ma chi lo aveva mai sentito nominare prima? Mi sono fidato
Più avanti Cellino ha proseguito dicendo che anche la Covisoc aveva ricevuto lo stesso certificato con cui lo studio di commercialisti di fiducia del Brescia ha convinto il proprietario del club della regolarità del Gruppo Alfieri:
È il commercialista che avrebbe dovuto fare delle ricerche. Peraltro anche alla Covisoc abbiamo inoltrato questo certificato insieme al contratto di acquisizione del credito. Oltre alla quietanza e copia del nostro pagamento alla società cedente effettuato nelle tre diverse occasioni
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Cellino, dunque, passa ad attaccare le due società che hanno aperto lo squarcio sul suo Brescia e sulla Serie B, in particolare nella zona salvezza. La Covisoc ha fatto la segnalazione il 16 febbraio, mentre l’Agenzia delle Entrate ha dato una risposta solamente a metà maggio. Tre mesi dopo. Cosa che al patron del club lombardo risulta sospetta:
A me lo chiede? Come mai l’Agenzia delle Entrate non si è accorta prima? E questi sapientoni della Covisoc perché non ci hanno messo in guardia per tempo? Mi fa rabbia perché in 36 anni di calcio non ho mai ricevuto una sanzione per un ritardo di pagamento e anche quando il pallone è stato spazzato via da Calciopoli sono uno dei pochi ad essere rimasto in piedi
Il presidente del Brescia ha infine ribadito che non ha mai incontrato Gianluca Alfieri:
Ripeto, il mio commercialista mi ha rassicurato dicendo che quel gruppo faceva tante operazioni anche con aziende importanti e ci avrebbe fatto risparmiare il 23%. Mi dipingono nella migliore delle ipotesi come un imbecille, nella peggiore come un delinquente. Ma chi cavolo ha mai visto questo Alfieri?